Economia

Svolta Stellantis, 2 miliardi per l’Italia. Il patto col governo del gruppo automobilistico salva l’occupazione nel Paese

Auto, patto Governo-Stellantis: salvi tutti gli impianti, garantita l’occupazione. La svolta tanto attesa è arrivata. Nel giorno in cui l’editoria ha incassato un fondo di 50 milioni ( “per un sistema forte e credibile”), Mattarella ha pronunciato un discorso ai vertici dello Stato importante (“Amate pluralismo e democrazia”) e la Manovra ha annunciato la pensione anticipata a 64 anni. Ma è il patto per il futuro dell’auto che ha sorpreso i più: Stellantis ha pronto il “Piano Italia” con un investimento di 2 miliardi; nel mirino Citycar e modelli ibridi.

Dunque, pace fatta tra il governo Meloni e l’azienda dell’ automotive. Parlare di “vittoria” come ha fatto il ministro Urso, non è fuori luogo, dati i tempi. Il responsabile auto Jean- Philippe Imparato, davanti ai presidenti delle Regioni, imprese e sindacati, ha assicurato che porterà nuove piattaforme, manterrà aperte le fabbriche salvaguardando i livelli occupazionali. Dal canto suo il governo non si è presentato a mani vuote: ha destinato 1,6 miliardi alle imprese del settore per il prossimo triennio.

Il piano Italia di rilancio

Svolta Stellantis, 2 miliardi per l’Italia. Il patto col governo del gruppo automobilistico salva l’occupazione nel Paese (Foto Ansa) – Blitz Quotidiano

Stellantis ha pronto il Piano di rilancio. Partirà a Pomigliano con due compatte, e la Pandina sarà promulgata fino al 2030. Previsti due nuovi modelli nello stabilimento di Melfi. E poi ibride in tutte le fabbriche. A Cassino ci sarà un terzo modello di alta gamma in aggiunta alle programmate Alfa Stelvio (2025) e Alfa Giulia (2026). A Mirafiori si lavora già per una nuova generazione di 500 elettriche, probabilmente entro il 2029. Confermato il Polo di lusso nello stabilimento di Modena. Nessun impegno preciso per la Gigafactory di Termoli in attesa della decisione di ACC che arriverà nei primi mesi del 2025. Al tavolo del ministero delle Imprese erano presenti, oltre al ministro Adolfo Urso, i ministri Giorgetti (Economia) e Marina Calderone (Lavoro). Ha detto Urso: “Ora possiamo rimettere sulla giusta strada l’auto italiana e europea. Possiamo farlo da oggi in Italia, dobbiamo farlo insieme in Europa. Gli impegni presi sono chiari e specifici nel territorio, sugli investimenti produttivi e sullo sviluppo degli stabilimenti, sul rapporto collaborativo con l’indotto”.

Un report periodico di controllo sugli impegni

Il ministro Urso ha garantito che vigilerà con un report periodico sugli impegni presi da Stellantis. Nel contempo ha sottolineato l’impegno del governo che ha messo a disposizione del comparto e della filiera oltre 1 miliardo di euro nel 2025 “per supportare le imprese nella transizione”. La cifra comprende il fondo automotive più 500 milioni di fondi di PNRR per i contratti di sviluppo e altri 100 di fondi residui. A fine gennaio il ministro convocherà un tavolo automotive per spiegare nei dettagli come saranno usati i fondi. Ha concluso il Ceo francese J.P. Imparato: “Il tempo è venuto per noi, Stellantis , di fare squadra con l’Italia. Ci metto la faccia. Tutti i nostri stabilimenti rimarranno attivi e la capacita produttiva crescerà nel 2026”.

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Enrico Pirondini