BASILEA – Nick Hayek, a capo della svizzera Swatch, sta cercando di risolvere un problema che ogni suo concorrente invece gli invidierebbe: la produzione dei celebri orologi low cost sta andando troppo bene, e ora deve star dietro alla crescente domanda. La crisi economica ha fatto sì che gli orologi colorati e poco impegnativi dal punto di vista del prezzo siano sempre più ricercati, in Occidente come in Asia.
Ora Hayek deve cercare circa 2000 nuove persone da assumere, ma è difficile trovare personale qualificato e il tutto rimanendo rigorosamente in Svizzera. Situazione aggravata anche dalla produzione dei componenti degli orologi, una branca di successo per la Swatch visto che da sempre li produce e li rivende ai suoi diretti concorrenti. Ma le energie ora devono essere indirizzate nella produzione del prodotto finito: “La gente pensa che sia un buon affare vendere componenti, ma il solo affare che attrae è vendere il prodotto finito”, dice Hayek al New York Times.
L’egemonia della Swatch è nata negli anni ’80, dopo una crisi dovuta all’espansione del Giappone sul mercato degli orologi. Fu un’idea del padre di Nick Hayek, Nicolas, di puntare su orologi economici, colorati e in plastica. Idea vincente.
Una produzione, quella della Swatch, rimasta sempre orgogliosamente svizzera: “Invece di piangere e criticare la Cina – dice Hayek – che produce merci a basso costo che esporta in tutto il mondo, gli Stati Uniti e altri paesi occidentale dovrebbero ammettere che portare la produzione all’estero è stato un grande errore”.