Meno province e comuni? Il Senato dice che non ci guadagniamo

Pubblicato il 23 Agosto 2011 - 19:10 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Il taglio delle Province e l’accorpamento dei Comuni porterà subito soldi nelle casse statali? I tecnici del Servizio Bilancio del Senato ne dubitano, anzi temono che le misure previste nella manovra possano avere ripercussioni finanziarie negative per l’erario: infatti, scrivono, i tagli non sarebbero immediati per il personale e il vuoto temporaneo di competenze potrebbe comportare ulteriori spese.

Secondo i tecnici ”gli effetti finanziari positivi potrebbero in parte essere compensati dal manifestarsi di possibili profili onerosi”, per quanto riguarda le Province ”nella fase transitoria” e per il ”trasferimento del personale”, mentre per i piccoli Comuni per ”la costituzione di una nuova istituzione, quali le unioni municipali, dotate di propri organi e deputate ad esercitare le funzioni amministrative dei comuni contermini”.

Nella fase transitoria di soppressione delle province, ”eventuali criticita’ finanziarie potrebbero sorgere relativamente ad una serie di adempimenti di natura straordinaria e connessi alla gestione del passaggio delle funzioni, delle risorse umane, strumentali e finanziarie dalle province soppresse ai nuovi enti destinatari”.

Dal trasferimento del personale alle Regioni, infatti, potrebbero derivare ”oneri aggiuntivi a carico della finanza pubblica per effetto di un diverso inquadramento economico-giuridico di detto personale”. Servirebbero anche ”maggiori informazioni” sulle ”modalita’ e i risvolti finanziari della revisione delle strutture periferiche delle amministrazioni pubbliche presenti nelle province soppresse”.

Quanto ai comuni sopra i 5mila abitanti, il dossier segnala come ”le possibili riduzioni di spesa, derivanti dalla riduzione del numero dei consiglieri e degli assessori, potrebbero non essere realizzabili, tenuto conto dei vincoli posti dalle regole in materia di patto di stabilita’ interno e della possibilita’ dei citati enti di incrementare in misura corrispondente le rimanenti spese appostate in bilancio.