Ma non è questo l’unico cambiamento con l’entrata in vigore della Tares al posto della Tarsu: La novità riguarda le unità immobiliari a destinazione ordinaria: quindi oltre alle abitazioni (gruppo catastale A), scuole uffici pubblici ospedali e altri immobili del gruppo B e ancora negozi botteghe e laboratori artigiani (gruppo C).
Inoltre, prosegue Cifuni, la raccolta dati potrebbe essere utilizzata dai sindaci per realizzare delle tasse “proporzionate” al valore dell’immobile o alla zona in cui è situato.
Già dal 2005 è possibile per le amministrazioni rimediare almeno in parte all’inadeguatezza delle classificazioni catastali provvedendo in collaborazione con l’Agenzia al riclassamento di intere microzone dei territori comunali in base ai valori medi di mercato, oppure di singole unità immobiliari nel caso in cui siano state verificate variazioni o ristrutturazioni rilevanti, tali da far aumentare il loro valore catastale. Ma solo 17 Comuni in tutta Italia hanno utilizzato la prima opportunità, e circa un migliaio la seconda.