VENEZIA – Le tariffe per i servizi pubblici sono cresciute in Italia nell'ultimo decennio piu' del doppio dell'aumento dell'inflazione. Lo sottolinea uno studio della Cgia di Mestre, che ha preso in esame l'andamento delle bollette dei servizi dall'anno 2000 ad oggi: se in poco piu' di un decennio l'inflazione e' cresciuta del 27,1%, le bollette dell'acqua potabile sono lievitate invece del 70,2%, quelle dei rifiuti +61%. L'impennata e' stata registrata soprattutto dalle tariffe amministrate dai Comuni.
Le sole bollette che non hanno risentito del boom di aumenti sono quelle legate alla telefonia. I biglietti dei trasporti ferroviari sono aumentati invece del 53,2%, i pedaggi autostradali del 49,1%, il gas del 43,3%, i trasporti urbani del 39,5%. Nella parte bassa di questa graduatoria degli aumenti tariffari si trovano i servizi postali (+30,4%), l'energia elettrica (+26,2%) ed i servizi telefonici (-11%). Quest'ultima, e' l'unica voce tariffaria che nel periodo preso in esame ha registrato una contrazione negativa.
''Come emerge dal nostro studio – afferma Giuseppe Bortolussi segretario della Cgia di Mestre – le tariffe amministrate dai Comuni sono quelle che hanno subito le impennate piu' consistenti. Purtroppo, a fronte degli aumenti delle bollette dell'acqua o dell'asporto rifiuti, non e' seguito un corrispondente aumento della qualita' del servizio offerto ai cittadini''. Anzi, secondo il segretario della Cgia ''in molte parti del Paese e' addirittura peggiorato. In pratica, il ritocco all'insu' delle tariffe – conclude – e' servito agli enti locali per far cassa, compensando solo in parte il taglio dei trasferimenti imposti in questi ultimi anni dallo Stato centrale''.
L'analisi della Cgia ha approfondito anche i cambiamenti sul periodo 2000-2008 (arco temporale pre-crisi) e quello 2008-2011 (periodo di crisi economica). Nel periodo pre-crisi, a fronte di una crescita dell'inflazione del +21,1%, gli aumenti piu' consistenti sono avvenuti nei servizi di raccolta dei rifiuti (+42%), nelle tariffe del gas (+38,7%) ed in quelle dell'energia elettrica (+36%). Nel quadriennio di crisi 2008-2011, invece, le impennate piu' decise le hanno subite le bollette dell'acqua (+25,5%), i biglietti dei trasporti ferroviari (+23,6%) ed i pedaggi autostradali (+16,6%). Sempre in questo periodo, invece, l'inflazione è aumentata ''solo'' del +4,9%.
Alla Cgia ha replicato Federutility, la federazione che riunisce le imprese dell'acqua, del gas e dell'energia elettrica. ''Sulle bollette dell'energia – afferma Adolfo Spaziani, direttore generale di Federutility – pesano i costi internazionali delle materie prime e la pressione fiscale''. Quanto all'acqua, ha aggiunto, ''abbiamo ancora le tariffe tra le più basse del mondo, con il risultato che gli italiani sprecano l'acqua e che non abbiamo soldi per fare investimenti nelle reti e nella depurazione, dove a breve si aggiungeranno sanzioni da parte dell'UE''.