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Tasi 16 ottobre. Più cara di Imu nelle case piccole e popolari (max 300 € rendita)

di Warsamé Dini Casali |2 Ottobre 2014 9:28

Tasi 16 ottobre. Più cara di Imu nelle case piccole e popolari (max 300 € rendita)

ROMA – Tasi 16 ottobre. Più cara di Imu nelle case piccole e popolari. Più grande meno. Nel rapporto con l’imposta Imu prima casa di due anni fa, la Tasi sui servizi indivisibili dei Comuni sarà più cara dove la rendita catastale è più bassa, meno cara dove è più alta. E’ il paradosso denunciato dalla Cisl nello studio delle ali quote di 20 comuni capoluogo di regione: l’appartamento piccolo e popolare ci rimette nel confronto con l’Imu, soprattutto perché non è più prevista la detrazione fissa di 200 euro per la prima casa a prescindere dalla rendita riconosciuta dall’Imu.

Lo studio, impostato su tre tipi di rendita catastale (300 euro, 500 e 1000), verifica le delibere comunali (aliquote e detrazioni eventuali) ma senza considerare la detrazione per i figli a carico. Intanto, per la fascia più bassa (300 euro) in 9 Comuni sui 20 considerati, l’Imu costava zero per effetto di questa detrazione. Con la Tasi, gli importi di questa fascia catastale oscillano tra gli 11 euro di Milano, i 126 di Campobasso, i 46 di Venezia, i 96 di Ancona, i 100 di L’Aquila, 66 a Bari, i 50 di Aosta e i 45 di Palermo. Trieste, Trento, Bologna e Firenze, invece, non fanno pagare nulla di Tasi fino a 300 euro di rendita.

Dove la tassa è progressiva rispetto alla rendita, nella fascia da 300 euro di rendita si paga meno rispetto a Imu, come a Roma (16 euro contro 52), a Torino (56 euro contro 89), Catanzaro (61 euro contro 102), Potenza (26 euro contro 52).

 

 

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