ROMA – Tasi 2014: quanto si paga città per città per una casa di 100 metri quadri classe catastale A/2? Guardando le cifre di una tabella pubblicata dalla Federconsumatori si potrebbe concludere così: abbiamo scherzato, è tornata l’Imu. Insomma se nel 2013 è andata com’è andata (qualcuno non ha pagato, qualcuno ha pagato di più, tantissimi hanno pagato la mini-Imu a gennaio 2014), nel 2014 si ritorna a sborsare poco meno di quello che si pagava prima con l’Imu.
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C’eravamo tanto indignati, per l’odiata Imu, ma dopo un balletto di 14 mesi è tornato tutto come prima: è cambiato il nome ma non la natura e l’importo della tassa.
A Roma la differenza fra l’importo Imu 2012 e Tasi 2014 con l’aliquota massima (3,3 per mille, la praticheranno quasi tutti i Comuni) è di 96 euro in meno. A Torino fanno 50 euro in meno. Addirittura a Venezia, Aosta e a La Spezia si pagherà di più con la Tasi.
Ecco una tabella con l’importo della Tasi sulla prima casa nelle 10 città più care con l’aliquota base del 2,5 per mille, l’aumento dello 0,8 per mille (per un totale di 3,3 per mille) e il confronto con l’Imu 2012 (nell’ipotesi di una casa A2 di 100 mq, una famiglia di tre persone e detrazioni per 100 euro). Fonte: Federconsumatori.
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Tasi 2014 base – Tasi 2014 massima – Imu 2012
(2,5 per mille) (3,3 per mille)
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Roma 778,47 1.059,58 1.155,56
Torino 602,78 827,67 874,44
Bologna 511,68 707,42 728,69
Milano 498,68 690,25 707,88
Padova 485,65 673,06 687,04
Massa 462,21 642,12 649,54
Firenze 453,11 630,11 634,98
Aosta 433,58 604,33 603,74
Venezia 430,86 600,74 599,38
La Spezia 388,05 544,22 530,88
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Italia 231,71 337,85 280,85
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Spiega Federconsumatori:
Mentre per l’IMU erano previste delle detrazioni sulla prima casa pari a 200 Euro + 50 Euro per ogni figlio a carico di età inferiore a 26 anni, per la TASI spetterà ai comuni decidere aliquote e detrazioni, così come stabilito dal Decreto Legge n. 16 del 6/3/2014. Si prospettano, in tal senso, 3 possibili scenari:
1. Il Comune può decidere di scaricare il peso dell’aumento dell’aliquota necessario a finanziare le detrazioni sulle prime case (portando il prelievo fino al 3,3‰);
2. Il Comune può decidere di caricare la maggiorazione dell’aliquota sulle seconde case (innalzando il tetto massimo all’11,4‰).
3. Il Comune può decidere un aumento pro quota, in parte sulle prime case e in parte sulle seconde.