ROMA – Tasi, calendario “fai da te” per i pagamenti nelle delibere dei Comuni. Il Governo è ancora al lavoro per individuare i giusti meccanismi della proroga a ottobre per gli acconti Tasi nei Comuni ritardatari nella definizione delle aliquote (solo 2200 sindaci hanno deliberato in tempo): il nuovo decreto potrebbe viaggiare come emendamento nel decreto Irpef. Intanto a Brescia si sono registrati gravi disagi agli sportelli del Comune con gli utenti infuriati e disorientati nel labirinto di scadenze, aliquote, criteri impositivi della tassa unica (Iuc) che racchiude Tasi, Imu e Tari. Caos e disagio che si annunciano contagiosi. Il Sole 24 Ore di oggi (28 maggio) rileva come le scadenze fissate, 16 giugno e 16 dicembre e ottobre per i ritardatari, appartengano in realtà a un calendario abbastanza aleatorio.
Si fa strada la sensazione, cioè, che nelle delibere ogni Comune metterà le scadenze di pagamento che vuole, un calendario fiscale “fai da te”. A Bari, per esempio, s’è già deciso che pagheranno tutti, tutto, il 16 dicembre. La questione è chi è titolato a stabilire quando si paga: se abbiano precedenza le date vincolanti fissate dal Dl 16/2014, oppure la normativa (art. 52 del Dlgs 446/1997) che assegnando ai Comuni la competenza sui tributi locali concede loro il potere regolamentare.
Il problema riguarda quei Comuni dove si era stabilita l’estensione dei termini di pagamento rispetto all’Imu, legati al pagamento anche della Tari, per evitare confusioni e complicati calcoli al contribuente. La dilazione dei tempi consente al Comune di rifare i conteggi e assicurare modelli pre-compilati ai contribuenti. La dilazione, però, è in contrasto con la legge. Si prevedono calendari a macchia di leopardo.
Per i Comuni che usufruiscono della proroga della Tasi al 16 ottobre “ci sarà l’anticipazione da parte dello Stato”, ha dichiarato stamattina il presidente dell’Anci, Piero Fassino.
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