Tasi, le 12 città dove costa più dell’Imu: Milano, Palermo, Genova…

di redazione Blitz
Pubblicato il 19 Maggio 2014 - 18:12 OLTRE 6 MESI FA
Tasi, le 12 città dove costa più fell'Imu: Milano, Palermo...

Tasi, le 12 città dove costa più fell’Imu: Milano, Palermo…

ROMA – Tasi, in almeno 12 città costerà più dell’Imu 2012. A fare i conti è il Servizio delle politiche territoriali della Uil che stila una classifica provvisoria sulla base delle tabelle delle aliquote deliberate da 32 città capoluogo. In ordine alfabetico, le più salate sono: Bergamo, Ferrara, Genova, La Spezia, Macerata, Mantova, Milano, Palermo, Pistoia, Sassari, Savona, Siracusa. 

Queste invece le 23 città capoluogo dove la Tasi costerà meno dell’Imu: Caserta (con 168 euro in meno) Aosta (-163), Pordenone (-148), Livorno (-141) e Roma (-127).

Si tratta comunque di dati provvisori, dal momento che solo 832 (su un totale di 8.092) i comuni che hanno deciso quali aliquote applicare. E tra questi solo 514 hanno pubblicato sul sito del ministero dell’Economia la loro delibera. Tutte hanno comunque aumentato le aliquote, eccezion fatta per Aosta, dove per le case non di lusso l’aliquota è stata fissata al livello base dell’1 per mille, e Pordenone con l’1,25 per mille. Riporta il Sole 24 Ore:

Undici città (Ancona, Bologna, Cagliari, Cremona, Ferrara, Genova, La Spezia, Piacenza, Reggio Emilia, Torino, Vicenza), sulle aliquote della prima casa, hanno adottato l’addizionale dello 0,8 per mille arrivando al 3,3 per mille, soltanto Milano e Roma hanno deciso di ricorrere all’addizionale suppletiva della Tasi sulle seconde case, arrivando in questo caso all’11,4 per mille. Circa 75mila combinazioni per detrazioni e aliquota

Sarà comunque un groviglio di aliquote e applicazioni diverse. Secondo i calcoli Uil:

“Alla fine si avranno sicuramente 8.092 applicazioni diverse della Tasi e si rischia di avere oltre 75mila combinazioni differenti di applicazioni dell’imposta. Ad esempio a Bologna ci sono 23 detrazioni diverse in base alla rendita dell’immobile”.

Intanto il governo fa sapere che nei Comuni che entro il 23 maggio non avranno deliberato le aliquote, la scadenza per il pagamento della prima rata della Tasi è prorogata da giugno a settembre. Per tutti gli altri Comuni la scadenza per il pagamento della prima rata della Tasi resta il 16 giugno.

I Comuni non sono contrari al rinvio ma,  secondo il presidente dell’Anci e sindaco di Torino, Piero Fassino, lo slittamento determinerebbe una perdita di liquidità e metterebbe a rischio il pagamento dei servizi essenziali e degli stipendi. Pertanto il governo dovrebbe anticipare le risorse, si tratta almeno di 2 miliardi.