ROMA – Tasi più cara dell’Imu in molti Comuni senza detrazioni. Con le aliquote alte e senza le detrazioni, il conto della Tasi potrebbe essere più caro della vecchia Imu in molti Comuni. Prima, con l’Imu, nonostante un’aliquota più alta rispetto alla Tasi, erano previste detrazioni per reddito e figli (200 euro sui redditi bassi più 50 euro a figlio) che diminuivano il carico fiscale sulla prima casa. Con la Tasi il calcolo impositivo comprende solo i valori della rendita catastale. I Comuni hanno ottenuto di compensare i 4,8 miliardi di mancato gettito con la Tasi (4,6 miliardi) e la possibilità di aumentare di uno 0,8 per mille l’aliquota su prime e seconde case per introdurre detrazioni per le fasce più deboli. Erano due milioni i proprietari esentati dal pagamento Imu che rischiano di pagare la Tasi. Senza le detrazioni sale a 10,5 milioni il numero di italiani che rischiano di pagare la Tasi più dell’Imu.
Emblematico il caso di Mantova. Il sindaco sceglie il 2,4 per mille (meno del tetto al 2,5), ma non mette alcun tipo di detrazione, rinunciando allo 0,8 extra. Ebbene, la Tasi peserà inmedia 89 euro in più dell’Imu che colpiva la prima casa con aliquota pari a 3,8 per mille. Certo più alta del 2,4. Ma privata ora del calmiere detrazioni. A Brescia, dove l’esenzione è prevista per immobili con rendita fino a 400 euro, la Tasi sarà invece più conveniente, ma di soli 3 euro. Ribasso più forte a Modena, 100 euro in meno, con esenzione per rendite fino a 320 euro e detrazioni al 50% per rendite da 320 a 400. A Pistoia invece verseranno 75 euro in più. (Valentina Conte, La Repubblica)