Tasi più cara per famiglie più povere. Detrazioni solo in un Comune su tre

Tasi più cara per famiglie più povere. Detrazioni solo in un Comune su tre
Tasi più cara per famiglie più povere. Detrazioni solo in un Comune su tre

ROMA – Beffa Tasi: più cara della vecchia Imu, detrazioni solo in un Comune su tre e drasticamente ridotte quelle per i figli a carico. Il termine per decidere le aliquote della tassa sui servizi indivisibili è scaduto alla mezzanotte di venerdì, e i Comuni che non le hanno ancora deliberate (circa 600) avranno, a dicembre, un incasso ridotto. Tutti gli altri (7.405 Comuni), invece, guadagneranno di più: la Tasi sarà più cara soprattutto per le famiglie più povere e con figli, sottolinea Mario Sensini sul Corriere della Sera. 

“L’Associazione dei Comuni dice che nei municipi dove le aliquote sono state fissate a maggio, sulla prima casa, si è pagato il 30% in meno, ma i Caf e molti centri studi sono convinti che, alla fine, il conto complessivo sarà più salato dell’Imu 2012, che fu di 4,4 miliardi”.

Nei Comuni che non hanno deciso in tempo l’aliquota, la Tasi sulla prima casa si pagherà il 16 dicembre in una sola rata, con l’aliquota di base dell’1 per mille (applicata allo stesso imponibile della vecchia Imu: rendita catastale rivalutata del 5% e moltiplicata per 160). Negli altri Comuni la tassa, diluita in due rate il 16 ottobre e il 16 dicembre, sarà ben più cara.

Scrive Sensini:

“Secondo i calcoli del Caf si pagherà l’1,95 per mille, ma è una media di tutti i Comuni, piccoli e grandi: nelle città maggiori il conto sarà di sicuro più salato. Secondo il Servizio Politiche Territoriali della Uil, l’aliquota media deliberata dai municipi capoluogo di provincia è del 2,6%. La Cgia di Mestre sostiene che in un grande Comune su due la Tasi sarà più cara dell’Imu”.

 

Rispetto alla vecchia Imu, poi, sconti e detrazioni sono stati drasticamente tagliati. Solo il 35,9% dei Comuni ha previsto uno sconto. Il 15% ha scelto di concedere una detrazione fissa, il 19% le ha legate alla rendita catastale della casa, e solo il 13,3% del totale (appena 869 Comuni) le ha concesse per i figli a carico, e quasi sempre solo a partire dal terzo o quarto figlio, e solo 179 hanno tenuto conto dei figli con handicap.

 

 

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