ROMA – Tasi pronta per settemila Comuni. Nessuno vuole perdere l’appuntamento con il 16 ottobre, data fissata per la riscossione dell’acconto sulla tassa sui servizi indivisibili. Manca, infatti, ancora qualche giorno alla scadenza per la pubblicazione delle aliquote sul sito del ministero dell’Economia e delle Finanze, termine previsto per il 18 settembre, eppure sono solo 578 le amministrazioni municipali che non vedono ancora comparire le delibere sul portale dedicato.
A fare i conti è il Servizio Politiche Territoriali della Uil, che, stando all’ultimo aggiornamento, registra 7.514 enti già pronti, tra cui quelli che lo erano a fine maggio, su un totale di 8.092. Passando alle percentuali, si tratta del 93% del totale: quindi più di nove su dieci. E la cifra va continuamente aumentando, al ritmo di 500-600 al giorno, fa sapere sempre il sindacato, che allo stesso tempo denuncia come la Tasi risulti più cara dell’Imu per più di una ‘casa’ su due.
Secondo la nuova simulazione della Uil, infatti, su 336 famiglie residenti nelle 84 città capoluogo oggetto del campione, per il 51,8% di esse (più di una su due) la Tasi sarà più pesante di quanto pagato con l’Imu nel 2012.
Dai calcoli della Uil emerge inoltre come l’aliquota media applicata sia del 2,57 per mille, quindi superiore al tetto massimo di quella ordinaria (pari a 2,50). A pagare di più sono soprattutto coloro che abitano in case di tipo economico (A/3).