ROMA – Tasi, quanto paghi rispetto a Imu città per città: verifica aliquote e detrazioni. Il rinvio al 16 settembre del pagamento della prima rata della Tasi nei Comuni che non avranno stabilito le aliquote entro il 23 maggio (ad ora solo 1 su 10 l’ha fatto) complica un quadro fiscale già abbastanza caotico, per cui è estremamente difficile capire l’entità della nuova tassa introdotta per sostituire l’Imu cancellata sulla prima casa. Difficile dire se se si pagherà di più o di meno: ogni municipio può decidere le aliquote che vuole e declinare le svariate detrazioni a seconda di come intende calmierare l’imposizione tenendo conto dei diversi profili dei contribuenti.
75mila combinazioni Tasi diverse. Il risultato è che i Consigli Comunali degli oltre 8.000 municipi italiani potrebbero partorire un “monstrum” nazionale di 75.000 combinazioni diverse di applicazione dell’imposta. E alla fine il conto della Tasi sulla prima casa, per alcuni comuni risulterà più salato dell’Imu nonostante le promesse di alleggerimento.
Pagano di più tra 300 e 900 euro di rendita catastale. Meno i ricchi, uguale cioè zero sotto 300. Diciamo che, a una prima sommaria lettura, pagheranno un po’ meno le rendite catastali più elevate, per le rendite basse fino a 300 euro non ci sarà differenza perché non pagheranno nulla come con l’Imu, tra i 300 e i 900 euro, la fascia mediana più consistente, potrebbero pagare più dell’Imu specie se non saranno previste detrazioni.
Più o meno di Imu? Guarda l’aliquota, verifica le detrazioni. Il confronto sugli importi va fatto a partire dalle condizioni di pagamento: può crescere l’aliquota base, possono essere introdotte o eliminate le detrazioni (in base al reddito, alla rendita catastale, al quoziente familiare, all’incrocio dei suddetti criteri). Con l’Imu la detrazione fissa di 200 euro esentava i contribuenti con Imu sotto quella quota, per ogni figlio era prevista una detrazione da 50 euro. Se cambia il sistema di detrazioni, questo incide insieme all’aliquota sul conto finale (e sul confronto con la vecchia tassa Imu).
A Milano penalizzate abitazioni medio livello e famiglie numerose. Facciamo un esempio. Milano (che non ha ancora deliberato definitivamente) ha deciso di mantenere l’aliquota allo 0,25% e considerato un sistema di detrazioni legate al reddito (la discriminante è 21mila euro all’anno) e alla rendita catastale dell’immobile. Per un’abitazione categoria A3 di 70 metri quadrati, un proprietario senza figli conviventi pagherà 230 euro a fronte dei 165 sborsati per l’Imu. Paga 65 euro di più, ma se avesse anche due figli conviventi la differenza salirebbe a 165 euro, perché non beneficia più della detrazione per i figli (50 euro + 50 euro). La nuova imposta penalizza quindi le abitazioni di medio livello e le famiglie con figli.
Il confronto nelle città che hanno deliberato. Ecco di seguito le 32 città capoluogo che hanno deliberato la Tasi con un confronto elaborato dal Servizio Politiche Territoriali della Uil fra vecchia Imu (2012) e nuova Tasi (2014).
Ancona: 306 euro (Tasi); 341 euro (Imu); – 35 euro (differenza)
Aosta: 112 euro (Tasi); 275 euro (Imu); – 163 euro (differenza)
Bergamo: 240 euro (Tasi); 219 euro (Imu); +21 euro (differenza)
Biella: 301 euro (Tasi); 321 euro (Imu); – 20 euro (differenza)
Brescia: 142 euro (Tasi); 220 euro (Imu); – 73 euro (differenza)
Cagliari: 264 euro (Tasi); 351 euro (Imu); – 85 euro (differenza)
Caserta: 256 euro (Tasi); 424 euro (Imu); – 168 euro (differenza)
Cremona: 201 euro (Tasi); 231 euro (Imu); – 30 euro (differenza)
Ferrara: 308 euro (Tasi); 248 euro (Imu); +60 euro (differenza)
Forlì: 439 euro (Tasi); 372 euro (Imu); – +67 euro (differenza)
La Spezia: 267 euro (Tasi); 220 euro (Imu); -47 euro (differenza)
Livorno: 269 euro (Tasi); 410 euro (Imu); -141 euro (differenza)
Macerata: 158 euro (Tasi); 148 euro (Imu); +10 euro (differenza)
Mantova: 241 euro (Tasi); 152 euro (Imu); +89 euro (differenza)
Milano: 430 euro (Tasi); 396 euro (Imu); +64 euro (differenza)
Modena: 206 euro (Tasi); 321 euro (Imu); -115 euro (differenza)
Novara: 223 euro (Tasi); 227 euro (Imu); -4 euro (differenza)
Palermo: 154 euro (Tasi); 152 euro (Imu); +2 euro (differenza)
Pesaro: 121 euro (Tasi); 129 euro (Imu); -8 euro (differenza)
Piacenza: 196 euro (Tasi); 229 euro (Imu); -33 euro (differenza)
Pistoia: 119 euro (Tasi); 267 euro (Imu); -148 euro (differenza)
Ravenna: 224 euro (Tasi); 261 euro (Imu); -37 euro (differenza)
Reggio Emilia: 175 euro (Tasi); 223 euro (Imu); -48 euro (differenza)
Roma: 410 euro (Tasi); 537 euro (Imu); -127 euro (differenza)
Sassari: 206 euro (Tasi); 178 euro (Imu); +28 euro (differenza)
Siracusa: 159 euro (Tasi); 143 euro (Imu); +16 euro (differenza)
Torino: 468 euro (Tasi); 475 euro (Imu); -7 euro (differenza)
Vicenza: 162 euro (Tasi); 215 euro (Imu); -53 euro (differenza)
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