ROMA – In arrivo la tassa sui conti correnti. Con la chiusura del trimestre a fine giugno, lo Stato li preleverà direttamente dal conto di milioni di correntisti.
La tassa, ovvero l’imposta di bollo, ammonta a 34,20 euro all’anno per le persone fisiche e invece a 100 euro per quelle giuridiche.
Tassa sui conti correnti
Come detto, per le persone fisiche vale 34,20 euro all’anno, per quelle giuridiche 100 euro.
A giugno si pagherà però un quarto della somma per quasi tutta la platea dei correntisti che hanno rendicontazione bancaria trimestrale (oltre il 90% dei risparmiatori) per una cifra di 8,55 euro.
L’imposta si applica sugli “estratti conto, inviati dalle banche ai clienti ai sensi dell’articolo 119 del decreto legislativo 1° settembre 1993, n. 385, nonché estratti di conto corrente postale e rendiconti dei libretti di risparmio anche postali: per ogni esemplare con periodicità annuale”.
La somma verrà prelevata dalla banca direttamente dai conti correnti fungendo l’istituto di credito o le Poste da sostituto d’imposta per conto del fisco.
Ad essere vessati dall’imposta sui conti correnti sono anche i titolari di libretti di risparmio bancari e postali.
Casi di esenzione dall’imposta
L’imposta di bollo sul conto corrente si paga per il solo fatto di possedere un conto corrente e di tenervi depositato del denaro.
Unica eccezione è rappresentata dal limite di giacenza media inferiore a 5.000 euro.
Se il soggetto durante l’anno tiene una giacenza media di denaro inferiore a tale soglia, è esentato dal pagamento dell’imposta.
L’imposta di bollo non si applica nemmeno alle carte prepagate, anche dotate di iban bancario, poiché queste non contemplano l’invio di estratti conto periodici o annuali.
Esentati anche coloro che hanno un Isee inferiore a 7.500 euro all’anno. (fonte MONEY.IT)