tassa merendine: Di Maio blocca Conte tassa merendine: Di Maio blocca Conte

Tassa merendine: stop da Di Maio e industriali (e Renzi). Forza Italia: “Aspettiamoci la patrimoniale”

tassa merendine: Di Maio blocca Conte
Giuseppe Cone e Luigi Di Maio (Ansa)

ROMA – Sulla tassa sulle merendine “non è deciso ancora nulla, la valuteremo insieme, ci ragioneremo e ci confronteremo”. Così il premier Giuseppe Conte ha risposto ai giornalisti appena arrivato a New York per partecipare dalle prossime ore ai lavori dell’Assemblea generale dell’Onu. Ha risposto soprattutto a Di Maio che dallo stesso governo ha immediatamente criticato il provvedimento imponendo uno stop alla discussione. 

Lo stop di Di Maio (e di Renzi)

“E’ prematuro dire se decideremo di sì, tra le ipotesi che ho ventilato c’è anche questa possibilità, un’iniziativa che rappresenta un nuovo approccio in termini di cultura alimentare e per la salute dei nostri bambini”, dichiara ora il premier. Nel Movimento, comunque, si spiega che l’ultimatum di Di Maio non è un attacco diretto a Conte. Anzi, premier e ministro degli Esteri sono partiti assieme proprio per New York. Anche Matteo Renzi è in linea con Di Maio: “Conte può andare a tutte le feste che vuole, l’importante è che eviti l’aumento dell’Iva e delle tasse”, sottolinea l’ex premier.

Tajani (Forza Italia)”: “aspettiamoci la patrimoniale”

Per Antonio Tajani di Forza Italia, la mossa sulle merendine è il chiaro indizio di un governo tassa&spendi chre non potrà non giungere a una patrimoniale: “Ora aspettiamoci una patrimoniale. Lo avevamo detto fin dall’inizio che questo governo avrebbe messo le mani nelle tasche degli italiani e il presidente del Consiglio lo ha confermato”.

Gli industriali non ci stanno

Contro l’idea di tassare merendine e bevande zuccherate l’industria risponde compatta diffidando il governo dall’assumere provvedimenti di cui dovrà pentirsi. L’industria alimentare che non intende far cadere nel nulla i passi avanti fatti nella produzione dolciaria, merendine comprese, negli ultimi dieci anni.

“L’industria dolciaria ha investito moltissimo per arrivare a produrre prodotti bilanciati che tengono conto specialmente della salute dei bambini da 3 a 12 anni”, spiega Mario Piccioluti, Direttore generale di Unione italiana food, l’associazione che rappresenta 400 aziende produttrici in Italia anche di merendine (comprese Ferrero, Barilla e Bauli).

“I risultati raggiunti nella riformulazione delle merendine a fine 2017 hanno superato gli obiettivi condivisi con il Ministero della Salute – sottolinea – oggi una merendina italiana contiene in media circa 8,8 grammi di zuccheri, cioè -30% rispetto a 10 anni fa. Il contenuto di grassi saturi medio di una merendina è di 3 grammi, -20% rispetto a 10 anni fa”.

“Ma quello che è importante capire – conclude Piccioluti – è che non è efficace porre una tassa per colpire un’errata nutrizione. Dal punto di vista scientifico non esistono cibi buoni o cibi cattivi, esistono invece abitudini alimentari sbagliate e stili di vita non appropriati, che si contrastano con l’educazione alimentare e l’informazione al consumatore”. (fonte Ansa)

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