Tasse. Il venerdì nero del contribuente: prima scadenza per Irpef, Iva

ROMA – Oggi, 16 marzo, è il venerdì nero delle tasse per il contribuente titolare un’attività. 5 milioni di persone tra titolari unici di società e piccoli imprenditori misurano sulla propria pelle gli effetti della “carezza” del governo Monti, valutando direttamente sul proprio portafoglio l’entità del carico fiscale. Per l’erario una pacchia da 14,6 miliardi. Da un punto di vista politico sarà un un momento critico per verificare il consenso finora ottenuto dal governo dei professori. La Cgia di Mestre ha quantificato la portata del gettito in questa importante scadenza.

4,9 miliardi arriveranno dalle ritenute Irpef relative ai dipendenti. 9,3 miliardi dall’Iva. 400 milioni di euro di tasse per la vidimazione dei libri sociali, obbligo che spetta alle società di capitali. Per gli imprenditori si aggiungeranno anche i contributi previdenziali per collaboratori e dipendenti. La manovra estiva dell’ultimo Berlusconi e il decreto salva-Italia si faranno sentire. “In una fase in cui le imprese, soprattutto quelle di piccolissime dimensioni, sono a corto di liquidità e subiscono la stretta creditizia (credit crunch) in atto – commenta il segretario della Cgia di Mestre, Giuseppe Bortolussi – questa scadenza rischia di essere un vero e proprio stress test che misurerà la tenuta finanziaria del nostro sistema produttivo.

In particolare gli artigiani mestrini sottolineano come le imprese che hanno la scadenza trimestrale versino per la prima volta l’Iva con l’aliquota del 21%, introdotta dall’ultimo trimestre 2011 dal Governo Berlusconi. E’ vero che per le attività produttive l’imposta sul valore aggiunto è una partita di giro – osserva Bortolussi – ma con la poca liquidità a disposizione c’è il rischio che molte aziende non siano in grado di versarla per intero”.

 

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