ROMA – Per chi paga le tasse il fisco pesa per il 55%. Una pressione fiscale legata, secondo Confcommercio, all’evasione fiscale per 154 miliardi di euro. Un economia sommersa, cioè quei soldi che sfuggono al fisco, che in Italia è pari al 17,5% del Pil dal 2008 ad oggi. Un dato comunque in riduzione dal picco del 19,7% del Pil toccato nel 2001.
ECONOMIA SOMMERSA – Confcommercio scrive nel suo rapporto: “Non riteniamo possibile un equilibrio macroeconomico e sociale nel quale, oltre ai circa 740 miliardi di entrate, il settore privato dovesse consegnare altri 154 miliardi di euro annuali al settore pubblico. Certamente il livello delle pretese fiscali della pubblica amministrazione è un incentivo a non partecipare correttamente al sistema produttivo o a rifugiarsi completamente nel sommerso”.
“Le variabili che invece disincentivano il sommerso e l’evasione sono: la paura di incorrere in una sanzione, il senso civico-economico e la facilità dell’adempimento. Se queste variabili aumentassero la percentuale di sommerso economico si ridurrebbe: ad esempio – calcola Confcommercio – , se l’efficacia del sistema giudiziario fosse portato ai livelli degli Usa il sommerso si ridurrebbe al 12,2% e l’imposta recuperata e distribuita ai contribuenti in regola sarebbe pari a 56 miliardi di euro. Con un’imposta teorica evasa pari a 154 miliardi non è pensabile un suo recupero senza un contestuale, e non successivo, processo di restituzione fiscale”.
Mariano Bella, direttore dell’Ufficio studi di Confcommercio, ha spiegato: “Questo tasso di evasione è determinato dalle variabili di contesto ed è necessario associare ad una pur importante azione tattica di contrasto dell’evasione, una pervasiva strategia che crei le condizioni per una emersione massiva”.
PRESSIONE FISCALE – La pressione fiscale al 55% è quella effettiva, mentre quella apparente si ferma al 42,5%. Un record per l’Italia, come spiega il rapporto di Confcommercio: “Sotto il profilo aritmetico il record mondiale dell’Italia nella pressione fiscale effettiva dipende più dall’elevato livello di sommerso economico che dall’elevato livello delle aliquote legali”.
Il rapporto poi precisa: “Il dato è il livello più alto del periodo per il quale si dispone di statistiche attendibili. Il balzo del 2012 è dovuto alla strategia di restrizione fiscale che dovrebbe portare il nostro Paese al close to balance nel 2013”.