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Meno tasse per tutti? In Italia pressione fiscale ai livelli più alti dai tempi dell’Eurotassa

di Alberto Francavilla |28 Giugno 2010 12:21

Pressione fiscale da record in Italia. Il centrodestra aveva promesso “meno tasse per tutti” fin dalla campagna elettorale del 2008 e invece, dopo due anni di governo, si trova a fare i conti con alti livelli di fiscalità da record: nel 2009 sono stati raggiunti i livelli del 1997, l’anno della “odiata” eurotassa varata dal governo Prodi. Secondo una classifica sulla pressione fiscale stilata su base continentale, l’Italia si è collocata al quinto posto in Europa. Rispetto al 2008, c’è stato un “balzo in avanti” di due posizioni.

Secondo i dati dell’Istat, raccolti a livello europeo, nel 2009 il peso del fisco sul prodotto interno lordo è stato del 43,2% L’Italia si colloca così al quinto posto, insieme alla Francia, in Europa per pressione fiscale. Nel 2008 era al settimo posto. La pressione fiscale complessiva rispetto al Pil è aumentata, passando dal 42,9% del 2008 al 43,2% del 2009.

L’Istat ha spiegato che “tale risultato è l’effetto di una riduzione del Pil superiore a quella complessivamente registrata dal gettito fiscale e parafiscale, la cui dinamica negativa (-2,3%) è stata attenuata da quella, in forte aumento, delle imposte di carattere straordinario (imposte in conto capitale), cresciute in valore assoluto di quasi 12 miliardi di euro”. Fra le imposte straordinarie sono classificati i prelievi operati in base al cosiddetto “scudo fiscale”, per un importo di circa 5 miliardi di euro.

Tornando alla classifica europea, nel 2009 l’Italia è risultata, con il 43,2%, al quinto posto in Europa per pressione fiscale, insieme alla Francia, dopo Danimarca (49%), Svezia (47,8%), Belgio (45,3%), Austria (43,8%). Nel 2008, oltre a questi Paesi, ad avere una pressione fiscale più alta dell’Italia c’erano anche la Finlandia e la Francia. Nei Paesi scandinavi ”i più evoluti sistemi di welfare – come ha sottolineato l’Istat – hanno storicamente richiesto un maggiore ricorso alla fiscalita’ generale”.

In Italia nel 2009 la maggior parte delle voci del prelievo fiscale sono risultate in calo: le imposte indirette del 4,2% (dopo essere diminuite già del 4,9 nel 2008), le imposte dirette del 7,1% e i contributi sociali effettivi dello 0,5%. La flessione delle imposte dirette è dovuta essenzialmente al calo del gettito Ires (-23,1%) rispetto al 2008, mentre quella delle imposte indirette ha risentito delle significative diminuzioni del gettito dell’Iva (-6,7%) e dell’Irap (-13%). L’andamento dei contributi sociali effettivi riflette la tenuta delle retribuzioni lorde, dovuta alla lieve crescita dell’importo medio pro-capite, che ha parzialmente compensato la flessione dell’occupazione.

L’Italia è inoltre il Paese Ue dove è più alto il carico fiscale sul lavoro: lo ha reso noto oggi Eurostat che ha diffuso i dati relativi al 2008 che confermano l’indicazione già emersa dai dati 2007. In Italia, secondo Eurostat, la pressione fiscale (intesa come imposte più i contributi sociali) sui redditi da lavoro è al 42,8% seguita dal 42,6% del Belgio, dal 42,4% dell’Ungheria e dal 42,1% della Svezia. Tra i tassi più bassi quello di Irlanda (24,6%), Malta (20,2%) e Cipro (24,5%).

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