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Più tasse nel Lazio. Irpef più 0,3, Irap più 0,15. Lombardia: frena l’industria. I “bresciani”: “Non se ne esce prima del 2019”

di Mino Fuccillo |27 Ottobre 2010 15:24

Nel Lazio aumentano le tasse, è notizia ufficiale e con le notizie non si polemizza. Chi vive e lavora a Roma e in Regione se ne accorgerà dallo stipendio o pensione di novembre, al massimo dicembre. E chi nel Lazio ha un’azienda comincerà a pagare dal prossimo annuo. Più 0,3 per cento di Irpef , tre euro ogni mille e più 0,15 di Irap, un euro e mezzo ogni mille con  relativo conguaglio per tutti i mesi del 2010. E’ il “prezzo” fiscale del disavanzo e deficit della spesa sanitaria nel Lazio. La Governatrice Polverini non ce l’ha fatta ad evitare la “multa” a carico di tutti i cittadini. Ha ottenuto però, sotto varie voci, quasi un paio di miliardi pubblici per pagare gli interessi sul debito sanitario e per pagare i fornitori oltre che chi lavora nella sanità regionale. Se vivi e lavori nel Lazio e appartieni ad una delle vaste categorie che operano nella sanità, puoi tirare un sospiro di sollievo. Se paghi le tasse nel Lazio, quel “sospiro” lo paghi anche tu: con l’aliquota dell’addizionale regionale Irpef che sale all’uno e sette per cento, il massimo in Italia, e l’aliquota regionale Irap che segue nella salita.

In Lombardia nel terzo trimestre dell’anno la produzione industriale si sta fermando dopo essere ripartita. Lo calcola la Confindustria lombarda: c’era stato un aumento del 5,9 per cento sceso al 4,8 per cento. Aumenti rispetto al fondo buio della crisi. La variazione da un trimestre all’altro è stata dell’1,2 per cento in meno. Brutto, anzi pessimo segnale secondo gli imprenditori. Segnale che si accompagna all’altro dato: una ulteriore diminuzione dell’occupazione che non era risalita neanche un po’. E calata è anche la quota di export sul fatturato, insomma si esporta di meno da un trimestre all’altro. L’associazione degli industriali bresciani ne deduce che a questo ritmo si tornerà ai livelli di produzione del 2007 niente meno che nel 2019. I più ottimisti dicono che si torna al 2007 “già” nel 2014.

Sono le notizie dalle due maggiori Regioni italiane, notizie, cifre e numeri. Anzi soldi veri e sonanti che se ne vanno o non arrivano.

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