Cartelle esattoriali, non si paga fino al 31 dicembre (almeno). Cassa integrazione, si paga fino a 2021 inoltrato Cartelle esattoriali, non si paga fino al 31 dicembre (almeno). Cassa integrazione, si paga fino a 2021 inoltrato

Tasse, finisce la moratoria per le cartelle esattoriali: in arrivo 9 milioni dal 16 ottobre

Finisce la moratoria per le cartelle esattoriali decisa per la crisi da emergenza coronavirus: dal 16 ottobre in arrivo nove milioni di cartelle

E’ finita la moratoria per le cartelle esattoriali: dal 16 ottobre si riparte. Sono circa nove milioni le cartelle che verranno inviate, partendo da quelle congelate a marzo proprio per la crisi economica innescata dall’emergenza coronavirus. 

Di questi nove milioni 1,6 sono nel Lazio, 1,1 in Campania e 961mila in Lombardia. 

L’arrivo delle richieste di pagamenti non sarà tutto in una volta. “Abbiamo detto all’Agenzia delle entrate che bisogna ripartire con grande gradualità”, aveva chiarito qualche giorno fa il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri. E così sarà, confermano dall’Agenzie dell’Entrate-Riscossioni.

Con ogni probabilità partiranno per prime le cartelle esattoriali più vecchie, cioè quelle di marzo e poi via, via, quelle dei mesi successivi. Insomma ci vorrà tempo, 6-7 mesi almeno, perché il meccanismo si riallinei.

Con la fine della moratoria saranno riavviati anche gli atti esecutivi, le iscrizioni delle ipoteche, il fermo amministrativo ecc.

La possibilità di rateizzare

Per mettersi al riparo da azioni esecutive è però sufficiente chiedere la rateizzazione. Chi lo farà entro il 15 ottobre sarà avvantaggiato e potrà ancora godere della rateizzazione “speciale” prevista dal dl agosto.

In questo caso avrà più respiro nei pagamenti. Si potranno saltare fino a 10 rate di pagamento, invece delle ordinarie 5, prima di incorrere nella decadenza della rateizzazione. 

Tornando alle cartelle, si ricorda che dal loro arrivo, si hanno 60 giorni per pagare ed è possibile anche rateizzare il debito con rate fino a 6 anni, per la rateizzazione ordinaria, o fino a 10 anni in caso di contribuenti con difficoltà economiche certificate.

Per i debiti sotto i 60mila euro è possibile chiedere una rateizzazione accedendo direttamente dal sito dell’Agenzia Riscossione l’agevolazione scatta in modo quasi automatico.

L’impatto sul deficit

Secondo le stime, da marzo scorso non sarebbero state recapitate ai contribuenti 8,9 milioni di cartelle, con un impatto sul deficit calcolato in circa 165,5 milioni di euro.

La maggior parte di queste – in pratica 9 su 10 – sono di importo inferiore ai 5 mila euro. In particolare ce ne sarebbero 6,5 milioni (in pratica il 73% del totale) sotto i 1.000 euro, 1,5 milioni tra 1.000 e 5mila euro e solo 881 mila oltre questa soglia.

L’alto numero dei ‘tagli piccoli’ e’ molto probabilmente una delle ragioni per le quali si è deciso di non proseguire con la moratoria, considerando sostenibile il debito per i cittadini.

Va poi detto che le ”cartelle” riguardano solo in parte le contestazioni relative alle imposte non dichiarate o non versate: solo il 36% delle richieste arriva dall’Agenzia delle Entrate.

Una quota del 18% delle cartelle è invece relativa a richieste in arrivo dagli enti locali, per lo più multe non pagate o tributi locali accertati, come la Tari o l’Imu. (Fonte: Ansa)

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