Meno tasse per i redditi fino a 15 mila euro, studi di settore più soft

ROMA – Tasse ridotte per i redditi fino a 15mila euro l’anno, conti correnti gratis per i pensionati, studi di settore più “elastici”. Queste alcune delle misure allo studio del governo Monti e che dovrebbero essere contenute nella Legge delega per la riforma fiscale (verrà presentata venerdì) e nel decreto liberalizzazioni.

Riduzione tasse per redditi bassi. Alle somme che saranno recuperate all’evasione fiscale dovranno essere destinate alla riduzione delle aliquote Irpef, a cominciare da quella che grava sul primo scaglione di reddito, portandola dal 23 al 20%.  L’obiettivo è quello di vincolare in qualche modo le somme recuperate all’evasione alla riduzione della pressione tributaria, a partire dalla riduzione della prima aliquota Irpef, quella del 23% che si applica ai redditi compresi tra i 7 e i 15 mila euro.

Inoltre un emendamento al decreto legge sulle liberalizzazioni renderà gratuito per legge il conto corrente bancario per i pensionati con gli assegni più bassi, fino a 1.500 euro.

Nella nuova delega che il governo sta mettendo a punto potrebbe trovare spazio anche la riforma del catasto dove, a livello locale, esistono sperequazioni macroscopiche, tornate ad accentuarsi con la reintroduzione della tassazione patrimoniale della prima casa.

Nel frattempo, prosegue la messa a punto del decreto sulle semplificazioni fiscali, anch’esso atteso venerdì prossimo. E in questo provvedimento potrebbe trovare spazio anche un ammorbidimento delle norme sugli studi di settore, così da renderle applicabili già per le dichiarazioni 2011. Dovrebbe aumentare, in buona sostanza, la soglia di “tolleranza” dell’amministrazione fiscale tra il reddito dichiarato negli studi di settore dai contribuenti e quello accertato.

Altre misure serviranno a rendere più semplice la vita ai contribuenti. Il Fisco, ad esempio, sarà un po’ più tollerante nell’accoglimento delle domande di accesso delle imprese ai regimi agevolati, così come nei confronti di quelle che, pur risultando morose con il Fisco, hanno concordato e stanno onorando il pagamento rateizzato. Fino a oggi queste imprese sono escluse dagli appalti pubblici, ma con le modifiche previste dal decreto potranno rientrare in ballo a pieno titolo. Dovrebbe salire da 16 a 30 euro anche la soglia dei debiti fiscali al di sotto della quale l’Agenzia delle entrate non procederà ad effettuare accertamenti, purché l’infrazione, anche se piccola, non sia ripetuta sistematicamente nel tempo.

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