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Un po’ meno di tasse anticipate: il 17% dell’acconto rinviato al 2012

di luiss_vcontursi |23 Novembre 2011 14:36

ROMA – Quest’anno paghiamo un po’ di tasse anticipate in meno: il 17% dell’acconto Irpef da versare entro il 30 novembre, viene rinviato al 2012. Che significa? Ogni anno, entro il 30 novembre, i lavoratori e le aziende devono versare allo Stato il 99% di tasse anticipate, ovvero dell’acconto Irpef, in base a quanto dichiarato l’anno precedente, salvo poi avere indietro l’anno dopo il di più versato. Ora però questo 99% delle tasse scende un po’: quest’anno lo Stato ci chiederà solo l’82% dell’acconto Irpef, facendoci un poco di sconto per dare ossigeno alle nostre tasche a Natale e di conseguenza rilanciare i consumi in tempi di crisi. E a chi ha già pagato queste tasse anticipate? Lo Stato promette di ridare indietro i soldi a dicembre, salvo poi richiederli nel saldo di giugno-luglio 2012.

La decisione è stata presa con un decreto firmato dal nuovo premier Mario Monti con il quale si rinvia al 2012 17 punti percentuali di Irpef, facendo scendere all”82% l’acconto da versare entro il 30 Novembre. La novità  serve ovviamente al nuovo presidente del Consiglio a dare un po’ di ossigeno all’economia in questo momento, anche se lo ‘sconto’ di oggi andrà ad appesantire la quantità di tasse che dovremo versare a giugno del 2012. Il provvedimento di Monti alleggerisce infatti l’acconto di novembre ma rimpingua il ”saldo” che si verserà nel 2012. Secondo le stime del Tesoro con la riduzione dell’acconto Irpef per il 2011 arriveranno 3 miliardi in più di risorse a disposizione dei contribuenti. Peccato che la cifra dovrà essere restituta con il saldo di giugno-luglio 2012.

La norma che consentiva il differimento è prevista dalla manovra adottata nel maggio-giugno 2010, quindi dal governo Berlusconi. L’obiettivo iniziale era quello di ottimizzare le poste economiche del Bilancio, ma l’effetto concreto – anche se nel comunicato ufficiale del ministero dell’Economia non se ne fa cenno – potrebbe anche essere quello di rilanciare i consumi. Nel decreto si fissano anche i criteri che vanno seguiti in concreto. ”Ai contribuenti che hanno già effettuato il pagamento dell’acconto nella misura del 99% spetta un credito d’imposta pari alla differenza pagata in eccesso, da utilizzare in compensazione con il modello F24 (art. 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241). Per coloro che si sono avvalsi dell’assistenza fiscale, i sostituti d’imposta tratterranno l’acconto applicando la nuova percentuale dell’82 per cento. Qualora sia stato già effettuato il pagamento dello stipendio o della pensione senza considerare tale riduzione, i sostituti d’imposta provvederanno a restituire nella retribuzione erogata nel mese di dicembre le maggiori somme trattenute. Nel caso in cui i sostituti d’imposta non siano in grado di riconoscere la riduzione dell’acconto sulle retribuzioni erogate nel mese di dicembre 2011, gli stessi dovranno comunque restituire le maggiori somme trattenute nella retribuzione successiva”.

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