Tasso Euribor a 3 mesi al minimo storico a 0,549%

Pubblicato il 6 Luglio 2012 - 11:58 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Il tasso europeo Euribor a tre mesi crolla al minimo storico di 0,549%. Il calo arriva dopo il taglio dei tassi allo 0,75% da parte della Bce ieri, 5 luglio.

Il tasso che le banche applicano fra loro per i prestiti trimestrali e che viene preso come riferimento per indicizzare i mutui era prima allo 0,641%.

Il tasso euribor a tre mesi, al quale è indicizzata la quasi totalità dei mutui concessi dalle banche italiane, aveva toccato il massimo storico al 5,39% l’8 ottobre 2008.

Oltre a quello a tre mesi, sono in calo anche l’euribor a sei mesi allo 0,831% e 1 anno all’1,118%, mentre quello a un mese resta stabile allo 0,362%.

Federconsumatori e Adusbef hanno predisposto un esposto alla Procura di Milano sulla correttezza del calcolo dell’indice dell’Euribor (utilizzato per il calcolo degli interessi sui mutui), per il suo vasto impatto sulla economia reale.

In una nota le due associazioni scrivono: ”In questi giorni sono state diffuse dalla stampa notizie sull’affidabilità o, peggio ancora, sulla manipolabilità dell’indice Libor, gemello siamese dell’indice Euribor, denominato in euro. L’indice Euribor è infatti costruito non in base a dati oggettivi di mercato, ma in base a dati forniti volontariamente da un panel di 43 banche internazionali. Il metodo di calcolo prevede un inserimento a determinate ore su un sistema informatico gstito dalla agenzia di stampa Reuter per conto della Federazione Bancaria Europea, responsabile e proprietaria dell’indice. Quindi, oltre a un problema di significatività dell’Euribor, come indice di riferimento del costo del denaro rispetto a flussi bancari effettivamente scambiati, rimane irrisolta la questione di un potenziale conflitto di interessi delle banche proprio per la modalità di contribuzione volontaria”.

Occorre, dunque, verificare nel merito e con modalità quantitative le relazioni statistiche che esistono tra i dati forniti e l’Euribor risultato dal calcolo, conclude la nota, indice che poi è utilizzato per i contratti che lo prevedono come quelli dei mutui, o le molteplici forme di prodotti finanziari anche complessi (derivati ecc) al quale sono parametrati.