Tecnico informatico ruba dati di 24.000 clienti della banca svizzera Hsbc

Un tecnico informatico sta mettendo in ginocchio il colosso bancario svizzero Hsbc. Hervè Falciani, doppia nazionalità francese e italiana, nel periodo in cui lavorava per la banca è riuscito a mettere le mani sui dati di 24.000 correntisti dell’istituto con l’intenzione di rivenderli ai governi “interessati”.

In un primo momento Hsbc ha tentato di minimizzare l’accaduto affermando che i dati rubati riguardavano al massimo una decina di clienti.  Una spiegazione che, però, mal si concilia con la denuncia dell’istituto e con la successiva irruzione e sequestro delle autorità francesi nell’abitazione del tecnico.

La Finma, autorità del mercato svizzero, ha aperto un’ inchiesta sul furto per accertare come sia stato possibile che un così elevato numero di dati sia stato sottratto. Secondo il numero uno del global private banking di Hsbc, Chris Meares, le indagini sono una «normale procedura» e l’istituto sta lavorando a stretto contatto con le autorità per far luce sul furto, che ha coinvolto il 15% dei clienti della banca privata di Hsbc. Il danno di immagine, per l’istituto e non solo è enorme. A rimetterci sono anche Svizzera e Liechtenstein, arroccate in difesa delle loro leggi sul segreto bancario nonostante i tentativi di infrangerlo di molti governi, Usa su tutti. Alexander Zeller, numero uno di Hsbc, si è scusato con i suoi clienti: «Siamo profondamente dispiaciuti della situazione che si è venuta a creare e ci scusiamo con i nostri clienti per la minaccia che questo rappresenta per la loro privacy». Difficile, però, che le scuse siano sufficienti a rimettere a posto la situazione.

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