Telecom fa pulizia dopo Sparkle e salva l’onore dei conti 2009: ebitda stabile su ricavi in calo

Telecom Italia ha chiuso il 2009 salvando l’onore e nel bilancio ha fatto anche pulizia sui conti, sulla spinta dello scandalo Sparkle, andando indietro di cinque anni.

Per  il 2009 l’utile netto consolidato è sceso a 1,58 miliardi di euro rispetto all’anno precedente a causa della svalutazione dell’avviamento attribuito a Hansenet, per le maggiori imposte di competenza dell’esercizio e per il “venir meno di alcuni benefici fiscali”.  Comunque il cda ha deliberato la distribuzione di un dividendo di 5 centesimi per le azioni ordinarie e di 6,1 centesimi per le azioni risparmio, anche perché l’Ebitda, cioè i ricavi meno i costi senza tenere conto di ammortamenti e operazioni contabili, è rimasto stabile a fronte di ricavi in calo.

Secondo il comunicato aziendale, i ricavi del gruppo sono scesi del 6,3% a 27,163 miliardi di euro rispetto a fine 2008, mentre l’Ebitda, è salito dello 0,2% a 11,1 miliardi di euro. I flussi di cassa operativi (free cash flow) sono saliti di 662 milioni di euro a quota 6,29 miliardi.

Telecom Italia stima per il 2010 un ulteriore calo dei ricavi del 2-3% rispetto all’anno precedente (a parità di cambi e perimetro) e un debito netto rettificato intorno ai 32 miliardi di euro. E’ quanto si legge nella nota sui conti 2009 secondo cui gli investimenti industriali saranno pari a circa 4,3 miliardi di euro.

Per il 2012 l’aggiornamento del piano industriale, focalizzato sul mercato domestico e sul Brasile permette a Telecom “di indicare un obiettivo di free cash flow sul fatturato pari al 25%, e di confermare la riduzione di 5 miliardi di debito entro il 2011 così come previsto nel piano presentato a fine 2008”.

Per quanto riguarda la capogruppo Telecom Italia spa, i ricavi sono scesi del 6,9% a 20,4 miliardi di euro a seguito della contrazione dei ricavi da attività tradizionali nel segmento ‘consumer’ e ‘business’. Il gruppo segnala una “positiva dinamica dei ricavi da servizi innovativi come il broadband fisso e mobile”. Il risultato netto della Telecom Italia spa è così sceso di 74 milioni di euro a quota 1,399 miliardi di euro.

A seguito della vicenda giudiziaria che ha coinvolto Sparkle e delle successive verifiche attivate sugli esercizi a partire dal 2005, Telecom ha rideterminato i dati comparativi dell’esercizio 2008 nonché i principali dati economico-finanziari degli esercizi 2005, 2006 e 2007. E’ quanto si legge nella nota sui conti 2009 secondo cui “l’accantonamento complessivo al fondo rischi che ne è derivato ammonta a fine 2009 a 507 milioni di euro (di cui 10 milioni di euro nel 2009) ed è destinato a fronteggiare rischi e oneri di carattere fiscale e legale”.

Il consiglio di amministrazione di Telecom Italia Sparkle ha inserito all’ordine del giorno dell’assemblea, chiamata all’approvazione del bilancio 2009, l’argomento: “Azione di Responsabilità nei confronti dell’ex Amministratore Delegato. Deliberazioni inerenti e conseguenti”. Lo si legge nella nota che accompagna le delibere prese ieri dal cda di Telecom. Stefano Mazzitelli, ex amministratore delegato di Telecom Sparkle, coinvolto nell’inchiesta sul presunto riciclaggio di due miliardi di euro, è in carcere in custodia cautelare dal 23 febbraio.

Inoltre, “Telecom Italia ritiene che alcune operazioni degli anni 2005, 2006 e 2007 presentassero diverse anomalie, così come definite dallo Ias 8 [principi contabili di bilancio], tali da far concludere oggi di dover procedere al restatement dei dati di bilancio degli esercizi in questione”. I valori rettificati vedono l’utile nel 2005 a 3,127 miliardi, nel 2006 a 2,7 miliardi, nel 2007 a 2,35 miliardi e nel 2008 a 2,177 miliardi.

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