Telecom: Vivendi al 24,9% sbarra strada a Orange e Mediaset

Telecom: Vivendi al 24,9% sbarra strada a Orange e Mediaset
Telecom: Vivendi al 24,9% sbarra strada a Orange e Mediaset

ROMA – Telecom: Vivendi al 24,9% sbarra strada a Orange e Mediaset. Vivendi ha messo in campo tutta la sua potenza di fuoco, acquistando altre azioni fino ad arrivare al 24,9% di Telecom, appena sotto la soglia dell’Opa. E’ un messaggio chiaro che risponde nei fatti ai rumors su possibili appetiti se già non bastasse la risposta dei manager. Il presidente Giuseppe Recchi, pur premettendo “non commento le vicende degli azionisti, è un’altra dimensione”, ha nuovamente smentito sia l’ipotesi di una fusione tra Telecom e la francese Orange sia un’operazione con Mediaset ma in Borsa la speculazione non si ferma e il titolo ha chiuso in rialzo del 5,47 per cento.

Vivendi senza pagare premi di maggioranza e senza scatole indebitate, ha rilevato il controllo di fatto di Telecom investendo circa 3,6 miliardi. A fine 2015 il gruppo francese aveva iscritto a bilancio il 21,4% di Telecom a 3,3 miliardi (o 1,14 euro per azione), poi approfittando della debolezza del titolo dopo il piano dello scorso 16 febbraio, in un mese Vivendi si è comprata un altro 3,5% del capitale salendo al limite della soglia d’Opa. E più si consolida Vivendi, più sfuma l’idea di Stephane Richard ad di Orange, di un matrimonio italo- francese. (Sara Bennewitz, La Repubblica)

“E’ un’operazione solo nella testa dell’amministratore delegato Stephan Richard. E’ una fantasia che richiede un’assunzione di responsabilità da parte di chi continua a parlarne” dice Recchi e il pensiero va alle oscillazioni in Borsa. “Quando si tratta di due gruppi delle dimensioni di Telecom e Orange un’operazione non può prescindere dalle sinergie e da un ordinato approccio attraverso il cda. E invece questa operazione di cui parla l’ad di Orange è solo nella sua testa – sottolinea Recchi – e non ha trovato riscontro nei nostri cda. E’ una fantasia che richiede un’assunzione di responsabilità. Non posso impedirgli di parlare ma mi sono stancato di vedere mettere in mezzo la nostra azienda”.

“Oggi l’attenzione del consiglio è interamente focalizzata sul nostro piano” ha ribadito Recchi, che non prevede operazioni straordinarie. ”Non c’è niente, non è sul tavolo” neppure un’alleanza con Mediaset. E se dalle dichiarazioni del premier Renzi durante il vertice con il primo ministro francese Hollande in cui si dà il benvenuto agli investimenti esteri si vuol passare a dire che ci sarà una fusione ‘cross border’ tra Orange e il gruppo italiano “è un sillogismo sbagliato, non ha sostanza”, ha concluso Recchi.

“Concordo completamente con quello che ha detto il premier Renzi (l’Italia è lieta di accogliere gli investimenti esteri, ndr), non c’è niente di più globale dei capitali, i capitali non hanno passaporto e i Paesi sono mercati in cui gli investimenti che arrivano sono indicatori di salute, efficienza e prospettive future” ha spiegato Recchi parlando a margine della presentazione del nuovo ciclo di incontri dedicati alla scienza, Lezioni sul Progresso.

“La capacità di attrarre capitali è un fattore determinante per la competitività di un Paese, per la sua sopravvivenza” sottolinea Recchi. Guardando ai dossier aperti Recchi conferma l’apertura a una collaborazione con Enel sulla rete a banda ultralarga ma Telecom non starà ferma ad aspettare.

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