Scrutando le stelle della nebulosa di Orione, il telescopio James Webb è riuscito a individuare per la prima volta la molecola considerata un importante innesco della chimica interstellare.
E’ il catione metile (CH3+). Uno ione molto reattivo che favorisce la formazione di molecole più complesse a base di carbonio e fondamentali per la vita. La sua presenza era stata prevista negli anni Settanta.
Ma solo la super vista agli infrarossi di Webb è riuscita a dimostrarla, come riportato nello studio pubblicato sulla rivista Nature dal gruppo internazionale di ricerca guidato da Olivier Berné, dell’Università di Tolosa in Francia.
La presenza di CH3+ è stata individuata nel disco protoplanetario. Ossia nell’anello di gas e polveri che segna l’avvio della formazione di un sistema planetario. Indicato con la digla d203-506, il disco che si trova a 1.350 anni luce da noi, nella nebulosa di Orione.
Sebbene la sua stella madre sia una piccola nana rossa (con una massa pari a un decimo di quella del Sole), il sistema è bombardato da forti radiazioni ultraviolette provenienti da giovani e calde stelle massicce vicine.
Proprio queste radiazioni fornirebbero l’energia necessaria per formare CH3+. Giocando dunque un ruolo cruciale nelle prime fasi della chimica alla base della vita. Non a caso anche il disco protoplanetario che ha dato origine al nostro Sistema Solare è stato soggetto a una grande quantità di radiazioni ultraviolette. Emesse da una stella compagna del nostro Sole che è morta da tempo.
Questa è la prima volta che lo ione CH3+ viene individuato al di fuori del Sistema Solare. La scoperta è stata fatta da un gruppo multidisciplinare di esperti e ricercatori grazie ai dati raccolti dagli strumenti Miri e Nirspec del telescopio Webb delle agenzie spaziali di Europa, Stati Uniti e Canada.