ROMA – Con la nomina di Daniele Franco alla Ragioneria generale dello Stato, Fabrizio Saccomanni ha quasi completato la squadra che lo affiancherà al ministero dell’Economia. Franco, 60 anni, lascia la direzione ricerca economica e relazioni internazionali della Banca d’Italia e prende il posto di Mario Canzio.
Nell’annunciare l’avvicendamento, Palazzo Chigi dice che Canzio “ha servito le istituzioni per 41 anni e negli ultimi 8 ha esercitato un ruolo di altissima responsabilità con diversi governi, dimostrando assoluta imparzialità e contribuendo ad assicurare la tenuta dei conti pubblici”.
Veneto, compirà sessant’anni tra meno di un mese, Franco è nato a Trichiana (Belluno) il 7 giugno 1953 ed è il massimo esperto di Finanza pubblica della Banca d’Italia che negli ultimi tempi, godendo della piena fiducia del governatore Ignazio Visco, ha rappresentato in Parlamento in tutte le audizioni dedicate ai temi del bilancio.
La carriera Franco l’ha fatta tutta in Banca d’Italia, all’Ufficio studi che ha guidato dal 2007 al 2011 diventando uno dei più stretti collaboratori di Mario Draghi il quale, prima di andare alla presidenza della Bce, lo ha nominato alla guida dell’area ricerca economica e relazioni internazionali al posto di Salvatore Rossi, diventato da poco direttore generale della Banca. Rossi ha sostituito nell’incarico Fabrizio Saccomanni, che è invece approdato al ministero dell’Economia e che ha proposto lo stesso Franco per l’incarico di ragioniere generale dello Stato.
Scrive il Corriere della Sera:
Insomma spicca il link che collega gli uomini di Palazzo Koch e li ha portati ad avere un ruolo rilevante nella vita pubblica. Non è certo un fatto casuale, visto che l’arrivo di Saccomanni al ministero di via XX Settembre è stato un elemento centrale nella formazione del nuovo governo presieduto da Enrico Letta e fortemente voluto dal capo dello Stato, Giorgio Napolitano, attento anche alla tenuta internazionale dell’Italia.
Con Saccomanni al ministero continuerà a collaborare per il Fisco un altro economista di provenienza Bankitalia, Vieri Ceriani, già sottosegretario del governo Monti, mentre l’ex ministro Fabrizio Barca sembra, per ora, concentrato sui destini del Pd. Proviene dal Direttorio di Palazzo Koch la presidente della Rai Anna Maria Tarantola, chiamata a rimettere in riga i conti dell’ente radiotelevisivo pubblico.