Tfr in busta paga da marzo 2015 a giugno 2018: soldi in mano dal 2015

Tfr in busta paga da gennaio 2015 a settembre 2018: soldi in mano da giugno 2015
Tfr in busta paga da gennaio 2015 a settembre 2018: soldi in mano da giugno 2015

ROMA – Tfr in busta paga da gennaio 2015 a settembre 2018: soldi in mano da giugno 2015. Manca qualche dettaglio tecnico, ma con la Legge di Stabilità il Governo consentirà ai lavoratori dipendenti di incassare a partire da metà 2015 (secondo le indiscrezioni dei giornali) la porzione di liquidazione maturata attualmente in mano al datore di lavoro o all’Inps. In ogni caso la scelta è del lavoratore: su base volontaria sceglierà di avere subito i soldi o lasciarli nel Tfr, di averli subito come una specie di mensile o tutti in un’unica tranche a fine anno come una specie di quattordicesima.

Nessuna riduzione fiscale. La bozza del testo smentisce quanto riferito sul Sole 24 Ore di stamattina ( (“verrebbe mantenuta la tassazione sostitutiva, in media tra il 23 e il 26 per cento”). La tassazione resta quella ordinaria, per cui quella quota di Tfr si aggiunge all’imponibile (mentre il Tfr a fine percorso lavorativo beneficia della tassazione separata). Dal punto di vista dei costi/benefici, l’opzione Tfr subito in busta non è conveniente, specie per i redditi medio alti.

A giugno 2015 i primi soldi. Gli anni in questione di un’operazione comunque sperimentale e a tempo vanno dal primo marzo 2015 al 30 giugno 2018 almeno secondo la prime bozza del testo della legge.

Banche d’accordo. Il Tfr in busta paga è dunque realtà, anche per l’accordo raggiunto con le banche che funzioneranno in pratica da tesoreria per l’anticipo effettivo ma avranno la doppia garanza statale (Inps e un fondo con 100 mln di dotazione) in caso di mancata restituzione da parte delle imprese. Inoltre, gli istituti di credito che anticiperanno alle imprese le risorse per pagare il Tfr in busta paga avranno la stessa remunerazione che oggi viene garantita al Tfr in azienda (1,5% più lo 0,75% del tasso d’inflazione).

Chi può beneficiare del Tfr in busta subito. La misura è diretta al solo settore privato, con quasi certa esclusione degli addetti del settore agricolo e le badanti. Possono accedere al Tfr in busta subito anche coloro che la liquidazione la destinano a un fondo pensione (6,6 milioni di lavoratori).

 

 

I commenti sono chiusi.

Gestione cookie