Tim Cook sostituito a Apple? Dopo il crollo in Borsa…

CUPERTINO – Apple potrebbe decidere di sostituire Tim Cook alla guida dell’azienda. La notizia arriva da Forbes, rivista finanziaria, secondo cui gli scarsi risultati degli ultimi mesi farebbero propendere l’azienda per un cambio dei vertici. “A meno che il ceo Cook annuncia qualcosa di davvero impressionante nei nuovi prodotti o utili astronomici, scrive Forbes, le azioni continueranno a  scendere”. E il suo posto potrebbe non essere garantito.

A pesare sono i conti, compreso quello dell’ultimo trimestre fiscale (da gennaio a marzo 2013), che verrà reso noto martedì 23 aprile. Apple potrebbe annunciare il primo calo degli utili su base annua degli ultimi 10 anni, cioè dal debutto sul mercato di iTunes nel 2003. E il crollo delle azioni, passate da 700 dollari del settembre 2012 ai 390,53 dollari di adesso.

Sul bilancio dell’azienda creata da Steve Jobs si fanno sentire poi le vendite deludenti dei gadget del marchio, iPhone e iPad in testa, messi sempre più alle strette dalla competizione agguerrita di Samsung, ma progressivamente anche di Google, che sta sbarcando sul mercato con prodotti direttamente concorrenti.

Gli analisti non sono teneri. Secondo le previsioni, la contrazione rispetto allo stesso periodo dello scorso anno sarà a due cifre e compresa tra il 18% e il 20%. L’utile dovrebbe così scendere a circa 9-9,5 miliardi di dollari.

Dal lancio dell‘iPod nel 2001, gli utili annuali di Apple si sono moltiplicati esponenzialmente, passando da 65 milioni ai 41,7 miliardi di dollari dell’anno scorso. In parallelo è andato crescendo a ritmi forsennati anche il valore del titolo in Borsa, con una capitalizzazione record che a settembre scorso ha raggiunto il picco di 660 miliardi di dollari. Allora un’azione di Apple era scambiata sopra quota 700 dollari, mentre ora è scesa a 390,53 dollari, il livello più basso dal dicembre del 2011, perdendo anche lo scettro di società a maggiore capitalizzazione del mondo, riassegnato alla petrolifera Exxon.

I segnali preoccupanti sono del resto già emersi nell’ambiente dei fornitori di componenti per tablet e smartphone. Cirrus Logic, ad esempio, società che destina ad Apple il 91% delle sue forniture, ha chiuso un trimestre sotto le attese. I suoi magazzini sono pieni, segno che, a causa del rallentamento della domanda, da Cupertino vengono richiesti sempre meno componenti.

Lo stesso è accaduto per Hon Hai Precision Industry, il maggior fornitore della mela che ha registrato il calo più pesante dei ricavi in 13 anni. Gli analisti calcolano infatti che nel trimestre le vendite di iPhone si siano arrestate a 34,2 milioni di unità, con un calo di un milione esatto.

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