ROMA – Tirocini, paga “federalista”: 600 euro in Piemonte, 300 in Basilicata agli stagisti. Fare gli stagisti in Italia non è uguale per tutti, dipende dalla Regione dove si accede al tirocinio. Così, in Piemonte i 600 euro mensili di emolumento si dimezzano a 300 in Basilicata. Il Sole 24 Ore, sulla scorta dei dati dei dati forniti dai ricercatori di Adapt (Associazione per gli studi internazionali e comparati sul diritto del lavoro e sulle relazioni industriali) fornisce una classifica ragionata degli stipendi regione per regione (leggi qui la classifica).
Le regioni più generose risultano essere l’Abruzzo e il Piemonte – dove gli stage devono essere pagati almeno 600 euro – seguono la Toscana e il Friuli Venezia Giulia (500 euro). Emilia Romagna e Puglia (450 euro), Calabria, Campania, Lazio e Liguria (400 euro), Lombardia e Veneto (400 euro, oppure 300 più i buoni pasto e, infine, Marche (350 euro) Basilicata e Sicilia, che si sono attestate sul minimo indicato dalle Linee guida (300 euro). Come si giustifica questa sperequazione, non erano state introdotte delle Linee Guida nella riforma Fornero? Spiega Michele Tiraboschi, presidente Adapt.
Sulla regolazione dei tirocini incide in modo negativo, al pari dell’apprendistato, la riforma del Titolo V della Costituzione del 2001 che ha affidato alle Regioni importanti competenze in materia di mercato del lavoro che però non riescono a gestire. Un altro Stato federale come la Germania – aggiunge -, in questa materia, prevede saggiamente una regolazione uniforme sull’intero territorio nazionale che nessuna Regione si sognerebbe di modificare e differenziare dalle altre. Come uscirne? Attraverso un Testo Unico dei tirocini applicabile in ogni parte d’Italia e per ogni tipologia di tirocinio.