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Tirrenia: in 8 interessati all’acquisto, tra questi anche Moby e Grandi Navi Veloci

di admin |26 Aprile 2010 20:26

Si sono dimezzati, da 16 a 8, i soggetti interessati a proseguire nell’iter per acquisire Tirrenia e la controllata Siremar. Si tratta di quattro fondi (F2i Sgr, The Carlyle Group, Cinven Limited e Mediterranea Holding di Navigazione) e quattro armatori (Moby, Grandi Navi Veloci, Trans Ferry e Gestioni Armatoriali spa), che hanno confermato oggi, alla scadenza, la manifestazione di interesse con il sostegno delle banche.

Dopo aver compiuto la due “diligence” (la lettura dei documenti contabili e legali), i potenziali acquirenti hanno presentato all’azionista Fintecna anche la “confort letter” degli istituti bancari che si impegnano nel finanziamento. Restano quindi in pista quattro fondi di investimento (dagli iniziali 9), a cominciare da F2i guidato da Vito Gamberale, che conferma di voler proseguire nell’iter di privatizzazione, coerentemente con il proprio regolamento che prevede anche investimenti nel trasporto marittimo. Ci sono poi Carlyle Group, di cui è managing director Marco De Benedetti, l’inglese Cinven Limited e la società mista pubblico-privata creata dalla Regione Sicilia Mediterranea.

Gli altri quattro pretendenti sono invece armatori: la Moby di Vincenzo Onorato, Grandi Navi Veloci, la Gestioni Armatoriali spa di Nicola Coccia in cordata con l’armatore greco Tomasos e la multinazionale della mobilità Trans Ferry. Confermando che la sua Gestioni Armatoriali proseguirà nell’iter, Nicola Coccia, ex presidente di Confitarma, ha precisato che sulla ‘due diligence’ è stata sottoscritta una lettera di riservatezza aggiungendo che, a suo avviso, “nessuno acquisirà senza la certezza del contributo” che deve essere confermato dalla Ue visto che “l’asset più importante di questa privatizzazione è la convenzione”.

I sindacati dei trasporti, intanto, confermano lo sciopero del 5 maggio e sono in attesa della convocazione formale da parte del Ministero dei trasporti del tavolo concordato per la fine di questa settimana. Dopo lo step di oggi, in particolare, il segretario generale della Uiltrasporti Giuseppe Caronia esprime preoccupazione sulla possibilità che Tirrenia finisca nelle mani di un armatore: “Non possiamo accettare un armatore che la faccia a pezzi e la faccia sparire”, afferma, esprimendo la preferenza per un fondo di investimento: “Per noi va bene un fondo o un armatore che non abbia interessi concorrenti”. “Ora non si perda più tempo. Subito un tavolo al ministero”, chiede il segretario generale della Filt Cgil Franco Nasso, che sottolinea la necessità di “chiarezza sui piani industriali” oltre alle “garanzie su occupazione e clausole sociali”. Il segretario nazionale della Fit Cisl Beniamino Leone, nel ribadire la preoccupazione dei sindacati, chiede in particolare “la regia di palazzo Chigi per avere la fotografia esatta sulla situazione”.

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