La Tirrenica della discordia: si torna alla vecchia Aurelia

Alla vecchia Aurelia verrà sovrapposto il tracciato della Tirrenica a sud di Grosseto. Le indicazioni sono del Cipe, una mossa per ridurre i costi che passerebbero da 3,7 a 2,2 miliardi.  Se ne parla da  anni della strada della discordia, ribattezzata “spaccamaremma” tra proposte, iniziative e poi frenate: ora riguardo all’accordo tra  Società Autostrada Tirrenica cerca intese con gli enti locali, ma deve tenere conto che il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica vuole sfruttare il più possibile la rete esistente.

Dal tracciato della discordia sarà escluso probabilmente il tratto di Orbetello, il cui sindaco è Altero Matteoli, ministro delle Infrastrutture. Proprio Matteoli nell’aprile scorso aveva sbottato con i ‘radical chic ‘di Capalbio, quando si vociferava che il progetto Tirrenica non andasse in porto. «Mi dispiace per i vip di Capalbio, ma bisogna che rimandino la volontà di stappare le bottiglie di champagne. Credo che ci sia il loro zampino dietro questo presunto stop della Ragioneria dello Stato. Ma possono rimettere le bottiglie a posto: l’autostrada Tirrenica si farà».

Allora gli ambientalisti avevano esultato per lo stop della Ragioneria di Stato alla nuova autostrada. Ora in pratica si torna all’Aurelia e ognuno cerca di controllare bene che non sia toccato il proprio angolo d’interesse.

Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, commenta: «Se c’è un nuovo orientamento, per noi è una doccia fredda. Non abbiamo ricevuto comunicazioni ufficiali però siamo disponibili a un confronto, nell’ottica di limitare l’impatto ambientale, purchè questo non vada a danno degli abitanti e degli operatori che vivono e lavorano lungo l’Aurelia. A patto di fare presto e bene non mettiamo pregiudiziali – dice ancora – e naturalmente sempre che siano confermate le opere di collegamento nel tratto livornese e con il porto di Piombino, come previsto dagli accordi siglati. Nessuno – conclude Rossi – pensi di scambiare per arrendevolezza la nostra ragionevolezza».

Il presidente della Provincia di Grosseto, Leonardo Marras, non è d’accordo: «L’idea di sovrapporre l’autostrada alla vecchia Aurelia non ci piace perché creerebbe troppi problemi alla popolazione e alle attività soprattutto agricole delle zone sotto Grosseto, per gli attraversamenti e anche per l’onere del pedaggio. Ma penso che sia possibile trovare una soluzione – continua – e siamo pronti a confrontarci per superare eventuali problemi».

Per Legambiente è positivo: «È una buona notizia quella che viene dal Lazio — dice Edoardo Zanchini, responsabile trasporti di Legambiente — perché il progetto definitivo presentato da Sat per la tratta da Civitavecchia a Tarquinia prevede un tracciato che non fa altro che allargare l’Aurelia e senza alcuna viabilità complanare ma semplici ricuciture, dove necessarie, delle strade locali. E’ quanto chiediamo da anni e oggi, che diventa necessario ridurre i costi dell’opera, finalmente è venuta fuori una soluzione di buonsenso. Ora occorre continuare nello stesso modo anche per la restante parte del tracciato e in particolare per quella nella Maremma grossetana».

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