Tonfo delle borse europee sulla scia del ciclone Madrid

Pubblicato il 4 Febbraio 2010 - 18:23 OLTRE 6 MESI FA

Tonfo delle borse europee sulla scia dell’apertura negativa di Wall Street e del terremoto dei conti spagnoli. Tonfo di Lisbona (-5,3%) e Madrid (-5,94%), il peggior calo degli ultimi 14 mesi sui timori per i livelli di debito di Spagna e Portogallo.

Male anche Milano (dove il Ftse Mib ha chiuso in calo del 3,45%), mentre a Francoforte, Parigi e Londra i cali si sono attestati attorno al 2%.

Sulla base dell’indice Eurostoxx 600, che ha perso oltre il 3%, l’Europa ha visto andare in fumo circa 150 miliardi di euro in termini di capitalizzazione.

I timori sullo stato della finanza spagnola si sono ripercossi su tutte le piazze europee a cominciare da Lisbona che ha chiuso con uno scivolone del 5%, mentre resta sotto pressione il listino di Atene che cede il 3,89%.

L’indice Ibex 35 della Borsa di Madrid ha registrato alla chiusura dei mercati una caduta del 5,94%, a 10.241,7 punti, in un clima di sfiducia nei confronti della tenuta dell’economia nazionale. È il peggior risultato per la borsa spagnola da novembre del 2008. Anche Piazza Affari ha chiuso in pesante ribasso. Il Ftse Mib ha lasciato sul terreno il 3,45% a 21.404 punti e il Ftse All Share il 3,34% a 21.938 punti. Chiusura negativa anche per le altre piazze europee: il Dax di Francoforte ha perso il 2,45%, il Cac40 di Parigi il 2,75%, a Londra il Ftse 100 si ferma -2,17%. Molto male anche Lisbona, che ha perso il Lisbona -5,3%. A livello di settori i listini sono stati penalizzati dal calo del comparto bancario (-5,44%), nonostante i conti sopra le attese di Deutsche Bank (-4,68%) e Santander (-9,4% a Madrid). Giù anche l’auto (-3,69%), mentre ha limitato le perdite il settore tlc (-0,46%), grazie ai risultati positivi pubblicati questa mattina da Vodafone (+3,57%). A Milano ha perso meno del mercato Telecom (-1,81%), nel giorno dell’incontro tra l’ad Franco Bernabè e il ministro dello sviluppo economico Claudio Scajola per discutere sulle strategie future del gruppo, dopo le numerose indiscrezioni di una possibile fusione tra la società tlc e il socio di riferimento Telefonica. In forte calo le banche con Intesa Sanpaolo a -5,33%, Mediobanca -5,24%, Unicredit -5,01%9 e Bpm -4,83%.

A Londra l’indice ftse 100 ha lasciato sul terreno il 2,17% con i bancari al centro di vendite insistenti, mentre in decisa controtendenza è rimasto Vodafone che ha guadagnato oltre il 4% sull’innalzamento delle guidance sul risultato operativo.

A Parigi l’indice cac-40 cede il 2,75%, trascinata dal comparto finanziario. Societe generale arretra del 6,35%, Credit agricole accusa una flessione del 5,26%, Bnp paribas il 4,90%. Male anche il settore auto con Renault -4,57% e Peugeot -4,55%. Limita i danni France telecom che cede meno dell’1% grazie all’effetto Vodafone.

A Francoforte indice dax in calo del 2,45% con Commerzbank maglia nera tra le blu chip con una flessione del 5,40% e Deutsche bank -3,90%. Perdite tra il 2,42 e il 3% sugli altri listini con Milano che chiude a – 3,45%.

L’euro, inoltre, chiude sotto quota 1,38 dollari, per la prima volta da sette mesi. La moneta europea passa di mano a 1,3780 dollari, dopo aver toccato un minimo da giugno di 1,3775 dollari.