Top manager guadagnano fino a 84 volte in più dei loro dipendenti

Top manager guadagnano fino a 84 volte in più dei loro dipendenti
Foto LaPresse

ROMA – Un top manager può arrivare a guadagnare uno stipendio che sia 84 volte quello del proprio dipendente. Questi i dati emersi dallo studio R&S Mediobanca sulle big dell’industria e delle società  quotate a Piazza Affari. Le cedole più ricche arrivano dalle aziende pubbliche, piuttosto che dalle private, mentre i dividendi più alti arrivano dall’energia, con Eni ed Enel che hanno girato allo Stato 12 miliardi in 4 anni.

Luca Pagni su Repubblica scrive:

” Il compenso dei top manager delle società italiane quotate in Borsa e delle grande industria può arrivare a 84 volte lo stipendio dei dipendenti delle società che amministra, al netto delle stock option. Questo avviene quando il presidente associa la carica di amministratore delegato. Il rapporto medio tra i soli amministratori delegati e i dipendenti è di 48 volte, mentre scende a 21 volte nel caso dei direttori generali. E la media arriva comunque a 36,1″.

Che cosa significa? Che

“un dipendente di una grande impresa italiana dovrebbe lavorare circa 36 anni per arrivare allo stipendio che un top manager della stessa azienda riceve in un anno”.

Se la differenza di paghe si allarga, nel 2013 l’occupazione è rimasta ferma, “un anno di stagnazione”:

“L’occupazione complessiva dei grandi gruppi non è cresciuta, ma con qualche differenza che conferma quanto accaduto anche negli anni precedenti. La manifattura ha segnato un incremento rispetto al 2012 (+4,2%), soprattutto per i dipendenti delle società controllate all’estero (+5,8%). Sono, invece, crollati i posti di lavoro nei servizi (-8,2%), con un picco negativo del 17% all’estero (ma non in Italia +0,3%). In sostanza, si sono persi posti di lavoro negli uffici (banche soprattutto), per guadagnarne nelle fabbriche e nelle società che possono contare su una larga fetta di fatturato all’estero”.

I più alti dividendi per lo Stato arrivano dall’energia:

“Lo stato italiano ha incassato tra il 2009 e il 2013 dividendi per 11,9 miliardi, di cui 5,7 miliardi da Eni e 3,1 da Enel. I privati hanno invece incassato poco meno della metà, 5,7 miliardi. Quasi tutti pubblici i maggiori rendimenti medi nel periodo, in testa Iren (7,8%) e Terna (7%) seguiti da Snam al 6,7%, Eni al 6,6%, Enel ed Hera al 6,5%.

Tra i privati, la holding della famiglia Rocca (gruppo Tenaris) ha ricevuto tra il 2009 e il 2013 oltre un miliardo di euro, circa 750 milioni sono andati a Leonardo Del Vecchio che controlla Luxottica, 650 milioni alla famiglia Prada, 564 milioni al gruppo di controllo di Salini Impregilo (grazie al maxi dividendo del 2012), 511 milioni al gruppo di controllo di Telecom, 294 alle holding della famiglia Berlusconi, 260 milioni circa al gruppo di controllo di Parmalat e a Diego Della Valle tramite la Tod’s, 206 milioni ai Benetton tramite la holding Edizione, 192 alla Sapa degli agnelli, 154 alla Camfin a capo di Pirelli e 152 al gruppo di controllo della Recordati”.

 

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