Toto-ministri Renzi. Rebus Economia: Reichlin, Bassanini, Letta, Prodi, Barca

Toto-ministri Renzi. Rebus Economia: Reichlin, Bassanini, Letta, Prodi, Barca
Toto-ministri Renzi. Rebus Economia: Reichlin, Bassanini, Letta, Prodi, Barca

ROMA – Toto-ministri Renzi. Rebus Economia: Reichlin, Bassanini, Letta, Prodi, Barca. Chissà se, come insinua Il Giornale, la chiave per arrivare alla nomina del ministro dell’Economia non si trova perché il presidente Napolitano ha preteso garanzie (del resto è lui che nomina i ministri su proposta del presidente del Consiglio incaricato) su un nome conosciuto ed apprezzato a Bruxelles e a Berlino e soprattutto intenzionato a mantenere gli impegni presi. Insomma credibile presso “Ue, Banca centrale, Fondo monetario” (ripete oggi Marzio Breda del Corriere della Sera che pure limita a questo la moral suasion del Colle).

Fatto sta che, a parte il sicuro allontanamento del tecnico Fabrizio Saccomanni (così dicono rumors e cronache politiche), la scelta dell’inquilino più importante di Via XX Settembre è in stand-by, il nome un rebus. A leggere il listino delle quotazioni, scendono di poco quelle di Lucrezia Reichlin: ha curriculum, immagine e relazioni perfetti per il ruolo, piace anche a Napolitano, ma si è presa qualche giorno per decidere. Pare che con il sindaco non si siano veramente presi, anche se il profilo di una donna economista competente e di successo al vertice dell’Economia sarebbe un punto a favore della rivoluzione che Renzi immagina.

In attesa che Reichlin decida, monta la suspence, fioriscono le congetture. I quotidiani oggi riferiscono di tentativi non si sa quanto plausibili per convincere Romano Prodi, totem democratico in grado di galvanizzare il partito ma scelta conservativa che fa a pugni con il vestito che Renzi intende cucire addosso al suo governo di rinnovamento. Altrettanto fantasiosa (a parte però il fatto che sui giornali sia stata debitamente inserita tra le opzioni) appare la riproposizione del nome di Enrico Letta: troppo recenti le ferite del duello perché il vincitore possa fidarsi dello sconfitto, il cui orgoglio, non gli farebbe accettare mai una “buonuscita” (La Stampa) umiliante.

Il nome di Fabrizio Barca continua a circolare ma senza troppa insistenza (più facile lo Sviluppo Economico dopo che Andrea Guerra, ad di Luxottica, che ha declinato gli inviti di Renzi): ha il vantaggio però di essere un nome “politico”. Detto di Prodi e Letta, un altro politico ma dall’alto profilo istituzionale (anche europeo) è quello di Franco Bassanini, attualmente alla Cassa Depositi e Prestiti. Tra i tecnici gode di buona pubblicità Lorenzo Bini-Smaghi.

Renzi vuole un amministratore delegato di pregio alla guida dello Sviluppo economico. Dopo la rinuncia dell’ad di Luxottica Andrea Guerra sono in corso contatti con Mauro Moretti, l’uomo delle Ferrovie. E in queste ore viene battuta un’altra pista, quella che porta a Franco Bernabè, ex numero uno di Telecom. Resta in piedi l’ipotesi di vedere Montezemolo a un ministero per la promozione del Made in Italy nel mondo, ma se l’operazione non andasse in porto potrebbe subentrare Carlo Calenda, ex Italia Futura il cui incarico sarebbe il più classico Commercio Estero. (Alberto D’Argenio, La Repubblica)

 

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