Tremonti: “Nel 2010 Pil più 1%”. Ma, se va alla grande, solo nel 2013 sarà pari al 2007

L’un per cento in più è una buona, anzi ottima cosa. Ma l’un per cento di che? L’ un per cento di una cosa, il Pil, calato del cinque per cento l’anno prima. Bene ricordaserlo, altrimenti la buona notizia diventa un abbaglio. Tremonti fornisce insieme la buona notizia e il suo antidoto: “Può essere che chiudiamo il 2010 con un segno positivo del Pil, particolarmente positivo: 1% oppure di più di 1%”. Lo ha detto il ministro dell’Economia parlando all’assemblea degli industriali di Roma ed evidenziando che “la cosa importante è che partiamo da un -6%”.

Il ministro ha ricordato: “Nel 2008 “abbiamo perso un punto di Pil, mentre nel 2009 si ridurrà di circa il 5%, non credo sia tempo di riflettere sulle virgole”. Dunque, anche se il 2010 si prospetta migliore degli anni precedenti, l’economia del Paese resterà debole: “E’ un dato che parte dal basso, si risale dopo aver perso il 6% in due anni”. Due conti perchè tutti capiscano: se nel 2007 il Pil era “cento”, nel 2008 la ricchezza prodotta è stata 99, nel 2009 poco più di 94 e nel 2010 sarà, potrà essere nel migliore dei casi 95. Molto meno di quanto era nel 2007. Per ritornare ai livelli del 2007, occorrerà un 2011 e un 2012 con tassi di crescita tra il due e il tre per cento. Solo allora la somma delle percentuali farà in termini assoluti di nuovo “cento”.

Infine il fisco: “Faremo una riforma fiscale ma in una prospettiva lunga e nel rispetto dei vincoli di bilancio. Ne ho iniziato a parlare con il presidente del Consiglio e continuerò a farlo. La faremo al termine della legislatura e sarà rivolta al lavoro e alla famiglia”, ha concluso il ministro.

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