Tante le novità riguardanti il bollo auto per il 2024 e il 2025: ecco cosa succede con la tassa spesso parecchio invisa agli automobilisti.
Su vari siti web e forum, da diversi giorni, stanno montando voci a proposito di una clamorosa novità in arrivo sulla tassa di circolazione: il bollo auto, così come lo conosciamo, potrebbe sparire entro la fine del 2024. Si tratta di un fake news o c’è un fondo di verità? In effetti il Governo Meloni è già intervenuto per agevolare alcuni automobilisti, abbassando il costo del bollo laddove la fascia di reddito, la situazione sanitario-esistenziale o la scelta del veicolo lo richiedevano. Immaginare però un addio all’ormai quasi centenaria tassa (il bollo fu istituito con decreto regio nel 1927) è fuori discussione.
Il bollo non piace per via delle disparità regionali (il costo che si paga a Napoli è diverso da quello di Milano) e per la sua natura di onere finanziario aggiuntivo, in un contesto, come quello riguardante il trasporto, dove bisogna far fronte a tante altre spese (assicurazione, autostrada, manutenzione, carburante…).
A ogni modo, in base alla Regione di appartenenza, è possibile richiedere un’esenzione che parte dai cinque anni e può arrivare sino a coprire un tempo indeterminato. I proprietari di auto elettriche e ibride, per esempio, possono godere di incentivi statali e possono anche essere esonerati dal pagamento del bollo auto. Purtroppo anche i veicoli full electric non godranno dovunque dell’esenzione quinquennale che si era prospettata qualche mese fa: nella maggior parte dei casi, già nel 2025, bisognerà tornare a versare la tassa.
Succede sempre così: tante le premesse suggestive o confortanti, ma poi, alla fine, tutto si riduce a un nulla di fatto o, al massimo, a un piccolissimo sconto che riguarda una sezione molto minuta della popolazione. Eppure ci sono davvero dei soggetti che presto potranno risparmiare sull’onere.
Esenzioni e sconti sul bollo: tutte le novità per il 2024 e il 2025
Il Governo ha già previsto l’abolizione del Superbollo, ovvero della tassa aggiuntiva per i veicoli con potenza superiore ai 185 kW. Ci sono poi le esenzioni confermate che interessano le categorie fragili. Anche nel 2024 restano in vigore le esenzioni già esistenti, come quelle per le automobili di proprietà di persone disabili protette dalla Legge 104, le auto storiche ultratrentennali, i veicoli intestati a organizzazioni senza scopo di lucro e, solo potenzialmente, i veicoli elettrici per i primi cinque anni dall’immatricolazione.
Fra le novità più interessanti concernenti il bollo c’è la possibile esenzione per le auto di interesse storico o, più semplicemente, d’epoca. Le auto immatricolate prima del 1994 sono infatti esentate dal pagamento della tassa a patto che non vengano utilizzate per scopi di carattere professionale.
In base alla Regione di residenza, l’esenzione può essere parziale o totale. E, in definitiva, l’auto storica verserà solo una cifra simbolica (28 euro circa per le auto, e 12 per le moto). Il trattamento speciale vale per le auto immatricolate prima del 1994. Godranno però di uno sconto anche i veicoli acquistati tra il 2004 e il 1995. Tali vetture, se munite e corredate del Certificato di Rilevanza Storica, possono infatti richiedere uno sconto del 50% sull’importo totale del bollo auto.
Quando pagare la tassa e come sanare il mancato pagamento degli anni scorsi
Dal 2024 ci sono anche novità sulle modalità di pagamento del bollo. Per pagare la tassa si potrà scegliere l’home banking, il punto vendita Sisal e Lottomatica. Si può pagare anche con Poste Italiane, oppure con la domiciliazione bancaria (con sconto del 15% valido solo per alcune Regioni). I pagamenti sono permessi anche tramite sportelli ATM abilitati, il solito sito dell’ACI, l’app IO e Satispay.
La data di pagamento dipende da quanto l’auto è stata immatricolata per la prima volta. La regola generale è che l’automobilista paghi il bollo entro l’ultimo giorno del mese successivo alla scadenza. Quindi, se la prima immatricolazione è avvenuta a settembre, il bollo auto andrà pagato a ottobre. E se l’immatricolazione avviene negli ultimi dieci giorni del mese, la scadenza viene automaticamente spostata alla fine del mese successivo.
Una delle novità più rilevanti introdotte nel 2024 riguarda la possibilità di sanare il mancato pagamento del bollo auto tra il 2000 e il 2015, con spesa massima di 1.000 euro. La legge prevede infatti l’annullamento automatico dei debiti residui fino a 1.000 euro. Inclusi il capitale, gli interessi per ritardata iscrizione a ruolo e le sanzioni