Conviene acquistare casa nel 2025 ormai alle porte? Ecco tutto quello che c’è da sapere per chi vuole fare questo passo
Acquistare una casa rimane uno degli obiettivi principali per molte famiglie italiane. Nel 2025, complice un leggero calo dei tassi di interesse determinato dalle politiche monetarie della BCE, il mercato immobiliare sembra offrire nuove opportunità, soprattutto per chi è interessato all’acquisto della prima casa. Tuttavia, per approfittare delle agevolazioni e risparmiare, è fondamentale essere informati e pianificare con attenzione.
Il risparmio non dipende solo dalle agevolazioni fiscali, ma anche da una pianificazione accurata. Ecco alcune verifiche essenziali da fare:
- Controllo dei dati catastali e ipotecari: È importante verificare che l’immobile sia privo di ipoteche o pendenze legali. Questi controlli sono effettuati anche dal notaio al momento della compravendita.
- Contratto preliminare: Se si stipula un compromesso, è fondamentale redigerlo in forma scritta (atto pubblico o scrittura privata autenticata) e assicurarsi che includa tutti i dettagli dell’accordo, come il prezzo e i termini di consegna.
Le principali agevolazioni fiscali per il 2025
Acquistare la prima casa offre vantaggi significativi dal punto di vista fiscale. Ecco alcune delle principali misure in vigore:
- Agevolazione prima casa
- Imposta di registro ridotta al 2% (anziché al 9%) per acquisti da privati.
- Imposta ipotecaria e catastale fissa di 50 euro ciascuna.
- Bonus per i giovani under 36
- I giovani con un ISEE inferiore a 40.000 euro possono accedere a garanzie statali sul mutuo fino all’80% tramite il Fondo Consap.
- Non sono però più previsti benefici come l’esenzione dall’imposta di registro, ipotecaria e catastale, o il credito d’imposta IVA, che erano stati disponibili fino al 2023.
- Mutuo agevolato per famiglie numerose
- Le famiglie con almeno tre figli a carico possono ottenere garanzie statali fino al 90% del mutuo, con soglie di ISEE che variano da 40.000 a 50.000 euro in base al numero di figli.
- Detrazione del 19% sugli interessi passivi del mutuo per un massimo di 4.000 euro.
- Sistema “prezzo-valore”
- Permette di calcolare le imposte sulla base della rendita catastale anziché sul prezzo di vendita. Questo sistema limita inoltre i controlli del valore da parte dell’Agenzia delle Entrate e riduce gli onorari notarili.
Le tasse da pagare variano a seconda del venditore:
- Da un’impresa:
- Acquisto in esenzione IVA: imposta di registro al 9%, mentre per la prima casa scende al 2%.
- Acquisto con IVA: aliquota del 4% per la prima casa, 10% per immobili diversi, e 22% per abitazioni di lusso (categorie A/1, A/8, A/9).
- Da un privato:
- Imposta di registro al 9% (ridotta al 2% per la prima casa), con un minimo di 1.000 euro.
- Imposte ipotecaria e catastale fisse di 50 euro ciascuna.