Ubs Bank minaccia di lasciare la Svizzera. Troppi controlli e vincoli

Il nuovo corso inaugurato in Svizzera sulle attività bancarie non è indolore per nulla. Ubs, il colosso finanziario elvetico, minaccia di trasferire all’estero i suoi due quartier generali, che hanno sede a Basilea e a Zurigo.

Per il settimanale Sonntag CH, Ubs sta meditando questo passo senza precedenti se le autorità svizzere dovessero introdurre troppi vincoli alle sue attività. Il giornale riferisce che l’amministratore delegato Oswald Gruebel avrebbe lanciato questa minaccia nel corso di un colloquio con alcuni uomini d’affari, la settimana scorsa. Lo stesso Gruebel ha accennato all’ipotesi che le autorità elvetiche chiedano alle maggiori banche di trasformarsi i holding bancarie.

Il provvedimento fa parte della discussione sulla supervisione di quegli istituti considerati «too big to fail», troppo grandi per fallire. In Svizzera dominano due banche Ubs e Credit Suisse, duramente colpite entrambe dalla crisi finanziaria e per le quali si è spesso parlato di fusione. Ubs è una banca privata, considerata uno dei big mondiali della gestione patrimoniale e dell’investment banking.

Il vice presidente della banca centrale svizzera, Philipp Hildebrand, aveva già fatto notare in novembre che le attività bancarie totali del paese sono sette volte più grandi del Pil nazionale. Date le loro dimensioni, le banche avrebbero quindi urgente bisogno di una radicale riorganizzazione.

Per affrontare la crisi finanziaria, nell’ottobre 2008, all’inizio della crisi finanziaria globale, il governo svizzero ha immesso 6 miliardi di franchi (5,95 miliardi di dollari) in Ubs, in cambio di una partecipazione azionaria del 9%. Inizialmente Ubs aveva in programma di trasferire alla banca centrale 60 miliardi di dollari di attività non liquide, riducendo successivamente il trasferimento di questi asset tossici a 39 miliardi di dollari.

Le autorità di controllo elvetiche ora ritengono che le multinazionali finanziarie, come Ubs, debbano trasformarsi in tanti istituti nazionali, operanti in diversi paesi e facenti capo ad un’unica holding. In caso di crisi il governo svizzero potrebbe così intervenire per salvare le banche elvetiche, lasciando che alle controllate straniere ci pensi la holding di controllo. Una simile struttura obbligherebbe Ubs a salvare le sue controllate trovandosi le risorse necessarie sul mercato. Secondo Sonntag CH, Gruebel avrebbe sostenuto che, se una simile proposta dovesse concretizzarsi, Ubs sarebbe costretta a trasferirsi all’estero.

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