ROMA – Ue: Italia 2014 a rischio, 2015 brodino. Stime deficit e debito. In Italia ci aspetta un altro autunno di recessione, la ripresa europea stenta e resta fragile (0,8% nel 2014 e 1,1% nel 2015), anche la Germania arranca (++1,1% il Pil nel 2015, stime abbassate). Sul documento che analizza prospettive e rischi del futuro prossimo del quadro macro-economico europeo fornito da Bruxelles le ombre oscurano le luci. In particolare, per l’Italia, l’allarme, stante il denominatore immobile del Pil, grava sul debito, che non accenna ad arrestare la sua corsa rispetto al Pil.
Crescita Italia, Pil allo 06% nel 2015. La Commissione Ue rivede al ribasso le stime di crescita dell’Italia: -0,4% nel 2014, con una “tiepida ripresa” nel 2015 stimata a 0,6% e dovuta all'”accelerazione della domanda esterna”. Eventuali “rischi al ribasso sono legati all’ulteriore slittamento della domanda esterna”, si legge nelle stime autunnali di Bruxelles.
Deficit sotto controllo. La Commissione Ue rivede al rialzo anche il deficit italiano che sale al 3% nel 2014, e scende a 2,7% nel 2015 “dopo aver incorporato la legge di stabilità e le misure addizionali annunciate il 27 ottobre, e sostenuto dal calo della spesa per interessi”.
Allarme debito pubblico. Quello strutturale sale a 0,9% nel 2014, per scendere a 0,8% nel 2015 e salire all’1% nel 2016. “Nel 2013, grazie al nuovo metodo di calcolo, il debito italiano è sceso a 127,9%”, ma “il surplus primario è ancora insufficiente a tagliarne la crescita nel 2014, a causa del Pil piatto e dei pagamenti dei debiti della p.a.”, e quindi sale a 132,2% per raggiungere il “picco” nel 2015 a 133,8%. Significativo il commento del “falco” rigorista finlandese, il commissario europeo Kaitanen: “Con debito elevato non si cresce”.
Disoccupazione al 12,6% nel biennio 2014/15. Il tasso di disoccupazione italiano “resta elevato ai suoi livelli storici” e si riflette “nell’attività economica depressa”: la previsione è una disoccupazione al 12,6% per il 2014 e 2015.
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