Ue, Trichet contro la commissione sulla Tobin tax

BRUXELLES – Dipendenti delle istituzioni europee in rivolta per i tagli annunciati, Paesi come la Gran Bretagna e la Germania sul piede di guerra per una proposta giudicata inaccettabile e insostenibile, la Bce che non risparmia critiche alla scelta di introdurre una tassa sulle transazioni finanziarie solo in Europa: è già battaglia sulla proposta di bilancio Ue 2014-2020 appena varata dalla Commissione europea.

Ad aprire le ostilità è stata Londra. La proposta di Bruxelles è ''totalmente irrealistica'', non risponde ''al bilancio limitato che era stato annunciato ed è incompatibile con le decisioni difficili prese ovunque in Europa'' per ridurre le spese e i deficit di bilancio.

Inoltre, il governo inglese vede come fumo negli occhi l'idea di eliminare il 'rimborso' ottenuto a suo tempo da Margaret Thatcher.

Per il ministro degli Esteri tedesco, Guido Westerelle, la proposta avanzata dalla Commissione è ''nettamente al di là di quello che il governo tedesco giudica sopportabile''. E pure per Danimarca e Svezia Bruxelles è andata troppo oltre.

Dall'Italia è stato il ministro degli Esteri Franco Frattini a far sentire la sua voce, sottolineando che la ''priorità nazionale'' è di ridurre il saldo tra versamenti e incassi che oggi ci vede contribuenti netti per 5 miliardi di euro annui. ''L'Italia non accetterà quindi trattamenti discriminatori che privilegiano solo alcuni Paesi''.

Bruxelles replica dichiarando che il volume delle spese previsto per il 2014-2020 ''è stabile rispetto a quello del 2013'', e il budget è orientato a favore della crescita e dell'occupazione. Con fondi in aumento per voci come la ricerca e l'innovazione (da 54,9 a 80 miliardi, più 46%), le infrastrutture (da 12,9 a 50 miliardi, più 287%) e l'educazione e la cultura (da 9,1 a 15,2 miliardi, più 68%).

In parallelo, la Commissione prevede di risparmiare 5 miliardi entro il 2020 sulle spese amministrative grazie a una riduzione del personale dell'1%, all'innalzamento dell'età pensionabile e all'aumento dell'orario di lavoro (da 37,5 a 40 ore settimanali).

Interventi che hanno già portato i funzionari europei a minacciare uno sciopero per l'8 luglio.

Pure la scelta innovativa di introdurre una tassa sulle transazioni finanziarie (la cosiddetta Tobin tax) per reperire risorse da destinare allo sviluppo ha ricevuto un'accoglienza non proprio entusiasta, nonostante il sostegno di Francia, Germania e dell'Europarlamento.

Il presidente della Bce Jean-Claude Trichet ha esortato tutti a valutare con ''grandissima prudenza'' un intervento di questo genere se limitato all'Europa. Gli operatori potrebbero spostare il loro business su piazze meno care, ha avvertito Trichet, con il rischio di doversi poi pentire della decisione presa.

Da domani spetterà alla presidenza di turno polacca mediare tra gli interessi dei 27 per trovare la quadratura del cerchio. Ma il premier Donald Tusk dovrà dare prova di grandissime capacità di mediazione per superare i 'macigni' già posti sulla strada che può portare a una soluzione di compromesso.

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