George Soros, il finanziere globale, ha detto ieri sera che questa crisi che ci sta travolgendo tutti è peggiore di quella del ’29, in un venerdì sera newyorkese scosso dalle voci di una imminente nazionalizzazione di Citigroup e di Bank of America.
E, nonostante gli sforzi del presidente americano Obama di calmare le acque e smentire, ancora in tarda serata di ieri il mondo degli analisti insisteva. Il Financial Times di Londra ribadiva: nazionalizzare le banche è l’unica opzione che ha davanti Obama. L’alternativa è tra due tipi di nazionalizzazione: parziale o totale
Non c’è da stupirsi se l’oro è arrivato ieri a 1.007 dollari l’oncia.
Intanto per le Borse mondiali, quella di ieri ha rappresentato un altro venerdì nero, ma ormai sembra che il nero sia diventato il colore dominante. Le borse, trascinate al ribasso dai titoli bancari.
Le piazze europee hanno registrato per tutta la giornata perdite attorno o superiori al 3% e a Wall Street, a un’ora dall’apertura delle contrattazioni, i principali titoli del listino facevano già registrare cadute fino al 15%.
Alla fine Milano si è rivelata la peggiore di tutto il vecchio continente: l’indice Mibtel ha ceduto l’4,92%, l’S&pMib il 5,88%.