Ungheria. La compagnia di bandiera Malev cessa le attività

BUDAPEST – La compagnia di bandiera ungherese Malev ha annunciato oggi lo stop alle proprie attivita’ a causa della mancanza di liquidita’, un mese dopo la decisione della Ue che ha obbligato l’azienda a ripagare le sovvenzioni statali del 2007-2010, pari all’incirca a 200 milioni di euro.

La compagnia di bandiera ungherese Malev, a partire dalle 6 di oggi, ha cancellato tutti voli, ed ha annunciato il fallimento. Centinaia di passaggeri sono rimasti a terra all’aeroporto di Budapest senza sapere quando potranno partire. La polizia ha aumentato la presenza all’aeroporto per prevenire possibili proteste e rivolte da parte dei passeggeri.     ”La compagnia Malev, dopo 66 anni di esistenza, oggi ha cessato la sua attivita”’, si afferma in un comunicato.

I 2.600 dipendenti della compagnia saranno licenziati. Il fallimento era nell’ aria da giorni, e la direzione a piu’ riprese ne aveva evocato la possibilita’, con il governo che aveva emanato un decreto per il rimborso di tutti coloro che avevano un biglietto per oggi e i due giorni successivi. Ma tutti quelli che hanno acquistato un biglietto per i voli della Malev a partire dal 5 febbraio in poi non saranno risarciti. Il premier Viktor Orban alla radio pubblica (Mr) stamane non ha escluso che un’altra compagnia di bandiera ungherese ripartira’ in futuro (sull’esempio di Alitalia), ma analisti ritengono poco probabile una soluzione di questo tipo. Orban ha detto che bisognerebbe trovare un investitore straniero, cosa pero’ che e’ ”molto difficile nell’attuale clima” di crisi generale.

A far precipitare la situazione e a rendere inevitabile il fallimento della Malev e’ stata la decisione della Commissione europea che recentemente ha obbligato la compagnia a ripagare le sovvenzioni statali. La Malev era stata privatizzata due volte in 20 anni, la prima volta dall’Alitalia, la seconda, nel 2007, da una compagnia privata russa, ma lo Stato ungherese aveva dovuto riacquistarla in entrambi i casi per evitare il fallimento, che tuttavia oggi si e’ drammaticamente concretizzato.

Gestione cookie