ROMA – Unicredit chiude 450 filiali in Italia, con conseguenti 6mila esuberi. Lo si legge nella lettera inviata dal gruppo bancario ai sindacati in vista della trattativa che dovrebbe iniziare venerdì 14 febbraio, preannunciando che nel piano al 2023 punta a raggiungere l’uscita di 6.000 dipendenti e la chiusura di 450 filiali.
In particolare 500 sono “eccedenze di capacità produttiva” del piano appena chiuso Transform 2019 mentre 5.500 riguardano “nuove eccedenze” legate al piano Team23.
E’ intenzione di Unicredit, si legge nella lettera ai sindacati, cercare “soluzioni condivise” e in questo ambito si guarda a quelli che maturano “il requisito pensionistico entro il 31 dicembre 2023 (con diritto alla pensione fino all’1 gennaio 2024 compreso)”. Per le altre uscite si “intende poi valutare in via prioritaria l’attuazione dello strumento del fondo di solidarietà di settore“. In relazione a questa soluzione la banca “ritiene sostenibile far riferimento all’uscita di personale più prossimo al diritto di pensione, con un anticipo medio rispetto al primo requisito pensionistico di 36 mesi, adottando finestre di uscita che garantiscano certezza di realizzazione degli obiettivi di riduzione”.
L’istituto “chiarisce sin da ora che, nell’ambito della valutazione, si terrà conto delle circa 400 residue richieste di accesso alla sezione straordinaria del fondo di solidarietà di settore raccolte e non accettate nell’arco di piano Transform 2019 tra la popolazione maturante il primo requisito pensionistico entro il 30 giugno 2024″. Poi per quelli che “successivamente al termine della raccolta del precedente piano” hanno avuto “un anticipo della maturazione del proprio requisito pensionistico entro il 1/mo giugno 2024” la banca “conferma la disponibilità a gestirne la cessazione in via prioritaria entro la fine del primo semestre 2020”.
Infine, nell’ambito della trattativa verranno approfondite “ulteriori forme di esodo che consentano di ampliare le forme e/o le uscite” come “quota 100, opzione donna, riscatti di periodi non coperti da contribuzione”.
Fonte: Ansa