Unicredit, tra i soci non solo Libia e Arabia: arrivano i cinesi

ROMA, 15 SET – Sono quattro i Fondi sovrani presenti nel capitale Unicredit con una quota superiore al 2%, mentre detengono quote inferiori a questa soglia sette fondi cinesi, e 12 fondi con sede legale in uno stato arabo. E’ quanto risulta da una tabella consegnata dal sottosegretario all’Economia, Bruno Cesario, durante una risposta ad una interrogazione in commissione Finanze della Camera dei leghisti Maurizio Fugatti e Silvana Comaroli.

Sopra il 2% ci sono la Norges Bank (2,074%), la Libyan Investment Authority (2,594%), la Central Bank of Libya e Libyan Foreign Bank (4,613%), la International Petroleum Investment Company (4,991%). Con quote inferiori al 2% risultano essere presenti nel capitale di Unicredit due soci di Abu Dhabi (Abu Dhabi Investment Authority e Abu Dhabi Retirement Pension Fund) con lo 0,443%.

Un altro 0,361% è detenuto da sei soci del Kuwait (Government of Kuwait Investment Authority, Government of the State of Kuwait, Kuwait Fund for Arab Economic Development, Kuwait Investment Authority, The Public Institution For Social Securuty, Arab Fund For Econnomic And Social Development). All’Oman fanno capo due investitori (State General Reserve Fund of the Ministry of the Finance, Ministri of Defence Pension Fund) per complessivo 0,007%.

Due Fondi dell’Arabia Saudita (Saudi Arabian Monetary Agency, Saudi Arabia Monetary Authority) hanno lo 0,182%. Infine la Cina, con ben sette soci che detengono quote per 0,463% (Best Investment Corporation Boci Prudential Trustee Limited, Flourish Investment Corporation, Grant Schools Prevident Fund, Hong Kong Special Administrative Region Government, National Council for social Security Fund, People Bank of China, The Subsidized Schools Provident Fund Care of the Trasury).

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