Verso l’Unione bancaria: stop sul salvataggio banche

Verso l'Unione bancaria: stop sul salvataggio banche
Verso l’Unione bancaria: stop sul salvataggio banche

BRUXELLES – Verso l’Unione bancaria: stop sul salvataggio banche. Nel difficile percorso che dovrà condurre all’Unione Bancaria, è saltato l’accordo all’Ecofin (vertice dei ministri delle finanze europei) sul delicato punto del salvataggio delle banche. Se un accordo importante è stato raggiunto con il conferimento della vigilanza unica alla Bce (sulle banche sistemiche, con asset superiori ai 30 mld), non si è riusciti invece a trovare un compromesso su uno standard minimo di regole comuni. I ministri si riuniranno mercoledì. Francia, Gran Bretagna e Svezia insistono per avere più margini a livello nazionale; Germania, Olanda e Finlandia si preoccupano di difendere l’integrità del mercato unico ed evitare situazioni di concorrenza sleale e ambiguità nella risoluzione di una banca. L’Italia, ci informa Beda Romano sul Sole 24 Ore, è in posizione mediana, con il presidente del Consiglio che auspica passo spedito verso l’unione senza compromessi al ribasso.

Risoluzione di una banca: questo il tema, come saranno gestite le liquidazioni? L’Esm (il fondo salva stati) potrà ricapitalizzare direttamente le banche (anche se da Berlino si fa notare che in Germania ci vuole il parere del Parlamento). Si sa chi, in caso di ristrutturazione di una banca, contribuirà (il modello Cipro insegna): in quest’ordine, azionisti, obbligazionisti, depositanti di grandi imprese, depositi sopra i 100 mila euro (sotto non si toccano). Il principio è condiviso, l’attuazione no: i francesi, per esempio, vogliono più flessibilità, esercitandola magari per tutelare di più depositanti e piccole imprese.

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