Schimdt: “Basta egoismi: la Germania deve accettare l’indebitamento comune”

ROMA – Per uscire dalla crisi ''sarà inevitabile un indebitamento comune che noi tedeschi non dobbiamo rifiutare per ragioni di egoismo nazionale''. Lo scrive l'ex cancelliere tedesco Helmut Schmidt in un intervento al Sole 24 Ore.

"Al contempo, continua Schmidt, la Germania dovrà sostenere drastiche regole nella finanza e una politica fiscale comune'' ma pure ''misure per la crescita''.

''La ricostruzione sarebbe stata impossibile senza aiuti'' e ora ''noi tedeschi abbiamo buone ragioni per essere riconoscenti e abbiamo l'obbligo di ricambiare con dignità la solidarietà ricevuta. Sono convinto che rientri nell'interesse strategico a lungo termine della Germania non isolarsi e non farsi isolare'' soprattutto all'interno dell'Unione europea: ritengo che questo vada oltre qualsiasi altro interesse di partito''.

Schimdt sottolinea che ''i nostri partner hanno potuto fidarsi per decenni della continuità della politica europea dei tedeschi'' perché nessun cancelliere ''ha mai messo in discussione l'interesse strategico dell'integrazione nel lungo periodo''.

"Questa continuità sarà necessaria anche in futuro'' perché ''non esiste formula sicura per far fronte all'attuale crisi di leadership della Ue'' né ''possiamo parlare del nostro Paese come un modello ma solo come un esempio''.

Per l'ex cancelliere, ''tutto il parlare di questi tempi della 'crisi dell'euro' non è altro che uno sventato ciarlare'' visto che la moneta unica si è dimostrata ''più stabile del dollaro e anche del marco nei suoi ultimi dieci anni di vita''. Ma ci troviamo di fronte ''a uno scenario in cui alcune migliaia di speculatori finanziari americani ed europei e qualche agenzia di rating hanno preso in ostaggio i governi in Europa'' con il rischio di ''smantellare la democrazia''.

Gli Stati che adottano l'euro ora dovrebbero mettere in campo ''regole per i propri mercati finanziari che abbiano ripercussioni su tutta Europa''.

Se gli europei ''avranno la forza e il coraggio di portare a compimento una drastica regolamentazione del mercato finanziario potremmo pensare di diventare a medio termine una zona di stabilità. Se falliremo il peso dell'Europa continuera' a diminuire e il mondo si avviera' verso un duumvirato Whasington-Pechino''.

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