MILANO – Contestazioni sul bilancio 2011 e la semestrale 2012 ma nessun ‘buco’ da centinaia di milioni di euro tale da rendere Unipol un cavaliere bianco ‘zoppo’ di Fonsai, come era stato paventato da qualcuno nei mesi scorsi. L’analisi della Consob sul portafoglio strutturati della compagnia bolognese ha portato a un giudizio di ”non conformità” dei bilanci ad alcuni principi contabili internazionali e alla richiesta di ripristinare la corretta informazione al mercato con la pubblicazione dei bilanci pro-forma, redatti sulla base di una adeguata classificazione dei titoli, ridimensionando però di molto i timori sulla solidità patrimoniale di Unipol.
Sulla base dei indicazioni arrivate dalla Consob, il bilancio 2011 – afferma Unipol – si sarebbe chiuso con 28,2 milioni di perdite in piu’ e una riduzione del patrimonio netto di 49,2 milioni. Una falla quasi completamente richiusa al 30 settembre di quest’anno, quando la riduzione patrimoniale sarebbe scesa a 11,4 milioni e l’utile dei nove mesi sarebbe cresciuto di 31,8 milioni.
Nel dettaglio la Consob ha contestato ”le modalità di rilevazione e valutazione” di alcuni titoli strutturati, chiedendone la valorizzazione al ‘fair value’ (valore di mercato), oltre a chiedere lo svolgimento di un impairment test (esame sul valore) su un titolo di natura azionaria e il consolidamento dei patrimoni sottostanti alle emissioni obbligazionarie da parte di società veicolo (special purpose vehicle) di cui Unipol detenga oltre il 50%.
Unipol, pur non condividendo i rilievi, ha promesso che vi si adeguerà non classificando più tra i Loans & Receivables (cioe’ i ‘finanziamenti e crediti’, iscritti al costo storico) quei titoli la cui natura sia dubbia. In ogni caso le modalità di contabilizzazione previste dalla Consob ”non avrebbero determinato alcun effetto” sui concambi per la fusione con Fonsai, ha spiegato La compagnia della Coop.
Le contestazioni al bilancio Unipol si aggiungono a quelle, già note, ai bilanci di Fonsai, Milano Assicurazioni e Premafin. Il 21 dicembre, oltre alla delibera su Unipol, la Consob ha infatti accertato la ”non conformità” alle regole contabili dei bilanci delle tre ex società dei Ligresti, a causa delle modalità di contabilizzazione delle riserve sinistri e della valutazione della Milano, chiedendo anche in questo caso una completa informativa al mercato.
Secondo l’Authority deve essere riscritto il bilancio 2010, a cui vanno imputati gli oltre 500 milioni di riserve riferite ai sinistri fino al 2009 e contabilizzate nel 2011. Sulla cronica ‘sottoriservazione’ di Fonsai (per cui Unipol ha stimato altri 650 milioni di nuove riserve quest’anno) indaga anche la Procura di Torino che sospetta l’esistenza, ai tempi della gestione dei Ligresti, di un ‘sistema’ per ridurre le riserve.