BOLOGNA – UnipolSai, Unicredit vende la sua quota: entra invece a far parte del gruppo Milano Assicurazioni. L’assemblea degli azionisti di risparmio della più piccola delle ex compagnie dei Ligresti ha detto sì, con il voto favorevole del 33,15% del capitale (97,8% dei soci presenti), alla fusione con Fonsai, Unipol e Premafin.
Tra gli azionisti di UnipolSai non figurerà invece Unicredit, con Mediobanca a fianco di Unipol nella battaglia per scalzare i Ligresti: Unicredit, appena arrivato l’ultimo sì alle nozze del secondo polo assicurativo italiano, ha comunicato l’avvio del collocamento del suo 6,7% in Fonsai, sottoscritto in occasione del salvataggio del 2011, grazie a un’esenzione dall’opa negata qualche mese prima dalla Consob ai francesi di Groupama.
La partecipazione era costata a Unicredit circa 170 milioni di euro, a causa di un generosissimo premio sui diritti di opzione pagato alla Premafin dei Ligresti, che così avevano potuto seguire in parte l’aumento e mantenere il 35% di Fonsai (in pegno alle banche creditrici, tra cui Unicredit).
Sulla quota Unicredit aveva puntato altri 75 milioni per sottoscrivere nel 2012 l’aumento promosso da Unipol. Ora sul mercato le azioni valgono 111 milioni, meno della metà di quanto investito. Tornando ai soci che restano, l’assemblea della Milano, grazie al 26,5% rastrellato da Unipol ad agosto, ha chiuso senza sorprese la maratona iniziata venerdì con le assise di Unipol Assicurazioni, Fonsai e Premafin, chiamate ad approvare la fusione per incorporazione in Fondiaria.
Ora le azioni della nuova UnipolSai verranno quotate in Borsa non appena verrà iscritto nel registro delle imprese l’atto di fusione e comunque, ha detto l’a.d. di Unipol Carlo Cimbri, entro ”i primi giorni dell’anno prossimo”. Nonostante le molte difficoltà incontrate (”nessuno si aspetta che, soprattutto in Italia, ti stendano il tappeto rosso”) Unipol non ha mai pensato di arrendersi ”perché – ha detto Cimbri – era un progetto serio, credibile, con contenuti industriali, che si proponeva di tener in Italia un asset importante come Fonsai”.
Nessun favoritismo, anzi ”un supplemento di rigore” da parte delle authority che hanno esaminato l’operazione, inclusa quella Consob finita sotto accusa da parte di qualcuno per l’ ‘attivismo’ del suo presidente, Giuseppe Vegas e per il ridimensionamento dell’ufficio analisi quantitative, le cui analisi sui titoli strutturati di UnipolSai sono in corso da circa un anno senza una risposta definitiva.
”Ritengo che tutte le autorità di vigilanza, dall’Antitrust all’Ivass alla Consob, abbiano profuso nell’analisi di questa operazione il massimo livello di rigore possibile”, ha detto Cimbri. Intanto Mediobanca non esclude di costituirsi parte civile nel processo che partirà il prossimo 4 dicembre a Torino contro alcuni componenti della famiglia Ligresti e alcuni ex manager del gruppo.
”Valuteremo in funzione del processo” ha detto l’a.d. Alberto Nagel, indagato a Milano per ostacolo all’attività di vigilanza in un altro filone dell’inchieste sui Ligresti. Se fosse riconosciuto il falso in bilancio Piazzetta Cuccia potrebbe lamentare di essere stata indotta a erogare credito con l’inganno.